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Sono giorni difficili, nei quali a ciascuno di noi è richiesto di dare un contributo importante per arginare la diffusione del coronavirus il prima possibile e per potere ripartire al più presto, tutti insieme. Stiamo cambiando le nostre abitudini, molti stanno sacrificando i propri legittimi interessi economici, ma lo stiamo facendo uniti per fermare i contagi, per proteggere i più deboli, per non sovraccaricare ulteriormente il sistema sanitario e perché è l'unico modo per ritrovare presto la nostra normalità.

Dall'esperienza della Cina e delle prime zone rosse in Italia, sappiamo che la limitazione radicale dei contatti interpersonali funziona, dunque è fondamentale applicarla. Ognuno di noi deve rispettare i decreti e il buonsenso, fornendo al resto del mondo un modello di reazione e di comportamento. Abbiamo questa grande responsabilità perché, come ho detto nel mio intervento al Parlamento Europeo, l'Italia non è il Paese più colpito: è semplicemente quello colpito per primo.

Il nostro Governo ha adottato misure progressive sempre più rigorose, ma assolutamente necessarie, che vanno sostenute con convinzione. Nel contempo, ha già iniziato a mettere in campo risorse e iniziative essenziali a intervenire sulle conseguenze economiche di questa situazione straordinaria. La Commissione Europea ha stanziato 25 miliardi per combattere l'emergenza, che serviranno a sostenere non solo le crescenti spese sanitarie, ma anche quelle necessarie a evitare ulteriori danni alle categorie più fragili, come le piccole e medie imprese, i lavoratori autonomi e quelli dipendenti a basso reddito.

Anche il Consiglio Europeo sembra finalmente reagire, con misure che ricalcano le nostre proposte, come la centrale europea per l'acquisto di materiale medico, il supporto alla ricerca per il vaccino e la mobilitazione del Meccanismo Europeo di Protezione Civile. Riteniamo che siano passi importanti, ma l'Unione Europea deve fare ancora di più per dare una risposta veloce e coordinata a tutti gli Stati Membri.

Con la capacità di gestire in maniera unita questa emergenza e le prossime settimane, il progetto europeo si gioca la sua stessa ragione di esistere. Come giustamente sottolineato dal Presidente Mattarella nel suo ultimo messaggio, è essenziale che l'Europa dimostri volontà inequivocabile di supporto all'Italia e ai paesi colpiti, rifuggendo da qualsiasi sfumatura di irrigidimento e chiusura. Per questo sono apparse sconcertanti le parole che la neopresidente della BCE Christine Lagarde ha pronunciato nei giorni scorsi, evidenziando una inesperienza sorprendente sulla necessità di soppesare le proprie dichiarazioni. A queste parole, fortunatamente, sono poi seguite quelle della Presidente della Commissione Europea Von der Leyen nella direzione esplicita della concessione della flessibilità di bilancio.

Come Eurodeputati del Partito Democratico abbiamo inoltre avanzato una serie di proposte, per salvaguardare la salute e per limitare le già gravi ripercussioni economiche (puoi consultarne la versione integrale, o delle slide interattive e riassuntive pubblicate sulla pagina Facebook ufficiale del PD), e abbiamo chiesto con forza un'assoluta rapidità di azione, vista la fase avanzata di diffusione del virus nel nostro Paese e l'andamento delle curve di contagio nel resto d'Europa.

In questi giorni il mio pensiero va soprattutto alle persone sole, agli anziani, a chi vive condizioni di mobilità ridotta. Le istituzioni locali e il mondo del volontariato stanno facendo un lavoro straordinario per rendere meno difficile la situazione, grazie a servizi diffusi di consegna a domicilio della spesa e dei farmaci necessari. Non posso infine non citare tutto il personale medico, infermieristico e socio-sanitario, professionale e volontario, che in queste settimane sta combattendo una battaglia senza sosta e senza orari per proteggere tutti noi e per guarire i malati. A loro, come alle forze dell'ordine impegnate nei controlli, deve essere rivolta la gratitudine più profonda di un Paese intero.

Insieme ce la faremo,


Brando Benifei

Europarlamentare Partito Democratico

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