L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha affermato che “occorre effettuare un controllo sul personale medico che è schierato in prima linea nella lotta al morbo”. Seguendo le indicazioni fornite dall’OMS alcune regioni italiane hanno deciso di allargare i controlli sulla positività al coronavirus con i tamponi sui pazienti che manifestano sintomi seminfluenzali o a tutti quelli asintomatici che si presentano in ospedale, come in Toscana. Piemonte e Sicilia hanno annunciato il test per tutto il personale sanitario. L’Emilia Romagna sottoporrà a tampone anche chi non ha sintomi, cominciando da chi lavora nella sanità regionale e poi gli altri cittadini.
I parlamentari liguri Volpi, Rizzone, Botto e Crucioli riportano che anche i sindacati Fp-Cgil, Cisl-Fp e Uil-FpI hanno mosso richieste di “tamponi a tappeto” per individuare positivi asintomatici e Filippo Anelli, presidente dell’Ordine dei Medici, ha affermato che “Bisogna fare i tamponi per il coronavirus a tutti gli operatori sanitari: chi lavora e assiste gli altri non può essere portatore inconsapevole del virus”.
La deputata Volpi, medico sanremese, sottolinea che lo studio effettuato a Vò Euganeo (Padova) ha dimostrato che il 50-70% della popolazione è asintomatico e che gli asintomatici sono una fonte di contagio, per questo vanno ricercati e isolati, specialmente i sanitari, che possono diventare “superdiffusori” del virus. Solo all’ospedale Galliera, da una stima dello stesso Toti, ci sono già 60 operatori positivi al Coronavirus.
L’immunologo Sergio Romagnani sulla base dello studio effettuato a Vò sostiene che bisogna “cercare di scovare le persone asintomatiche ma comunque già infettate perché nessuno le teme o le isola”. Particolarmente vero per i giovani (la maggioranza di casi degli asintomatici) e per medici, infermieri e soccorritori che sviluppano frequentemente un’infezione asintomatica: gli ospedali rischiano di diventare zone ad alta prevalenza di infettati in cui nessun infetto è isolato. A Vò, 3000 abitanti, nel giro di 7-10 giorni il numero totale dei malati è sceso da 88 a 7. L’isolamento dei positivi non solo produce meno contagi, ma espone chi è già infetto a una evoluzione meno grave della malattia.
“È perciò molto importante che anche in Liguria la Regione disponga test per il personale sanitario anche non sintomatico e per gli incaricati di pubblico servizio (polizia, vigili del fuoco, ecc...) che abbiano avuto contatti con persone positive” continua i deputati e senatori pentastellati.
Da Nord a Sud lo screening di massa è via via adottato, come via maestra per fermare i contagi unitamente all’isolamento. “Riteniamo che Regione Liguria debba muoversi in fretta in questa lotta contro il tempo” concludono i parlamentari liguri.
I parlamentari del MoVimento 5 Stelle Leda Volpi, Elena Botto, Mattia Crucioli e Marco Rizzone