Sul decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 22 marzo, che prevede lo stop temporaneo delle attività produttive non essenziali e strategiche, per quanto concerne il settore difesa si legge:
"sono consentite le attività dell'industria dell'aerospazio e della difesa, nonchè le altre attività di rilevanza strategica per l'economia nazionale, previa autorizzazione del Prefetto della provincia ove sono ubicate le attività produttive".
Per Leonardo e Fincantieri, quindi, le due più grandi realtà del settore sul territorio spezzino, la decisione sulla apertura o chiusura spetta al Prefetto della Spezia Antonio Lucio Garufi.
Nell'attesa della sua decisione, arrivano, sia da parte di alcuni lavoratori che di esponenti politici, richieste affinchè si stabilisca la chiusura temporanea.
Questa la lettera inviata al Prefetto dal Consigliere comunale Massimo Lombardi.
ll.mo Prefetto,
Spezia Bene Comune, letto il dpcm 22 marzo, rilevato che nello stabilimento Fincantieri del Muggiano si sono verificati casi di positività al coronavirus e che, addirittura, 1 lavoratore è deceduto, considerato che nelle ultime ore sono pervenute molte preoccupate segnalazioni da parte di lavoratori dello stabilimento, rilevato che, ai sensi dell'art. 1 lettere d) ed h) del citato dpcm 22 marzo è il Prefetto che deve/può autorizzare l'esercizio delle attività industriali, anche di quelle teoricamente consentite, previa verifica delle concrete condizioni di sicurezza, ritenuto che nel caso di Fincantieri, così come in quello di Leonardo e delle altre attività della difesa presenti nel nostro territorio, non sono assicurate condizioni di garanzia della salute e della sicurezza dei lavoratori, rivolge al Prefetto della Spezia un accorato e pressante invito affinché voglia disporre la sospensione di tutte le attività del comparto difesa nella nostra provincia.
Nel contempo Spezia Bene Comune esprime tutta la sua vicinanza e solidarietà ai lavoratori costretti a ricorrere all'arma dello sciopero a causa dell'insensibilità della parte imprenditoriale.
In ultimo, non si può non riflettere sul fatto che la drammatica emergenza che il nostro Paese sta vivendo abbia, ancora una volta, evidenziato che sono sempre i lavoratori e le fasce più deboli della popolazione a pagare il prezzo più alto nelle grandi tragedie nazionali. Non dimentichiamolo mai. A tempo debito uniamoci ed organizziamoci per cambiare le cose e fare in modo che finalmente l' interesse dei molti prevalga su quello dei pochi che detengono il potere economico e politico ed hanno condotto la nostra stessa civiltà ad una deriva drammatica .
Con Osservanza
Massimo Lombardi: Consigliere Comunale di Spezia Bene Comune