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Emergenza coronavirus, le proposte di Italia in Comune/Linea Condivisa In evidenza

La lettera inviata al presidente di Regione Liguria Giovanni Toti dal consigliere regionale di Italia in Comune/Linea Condivisa Francesco Battistini.

"L'emergenza Covid19 richiede decisioni rapide e strutturate, che possano consentire una migliore gestione dell'operativita' del personale che la ha in carico", questo il commento del consigliere regionale di Italia in Comune/Linea Condivisa Francesco Battistini.

"In questo momento, piu' ancora del solito, crediamo che la condivisione delle idee sia un patrimonio per tutti. Per questo abbiamo inviato al Presidente Toti una lettera con la nostra visione e le nostre proposte".

"In un'ottica di piena collaborazione, nell'ora più buia per il nostro Paese e per la nostra Regione, le chiedo di considerare e verificare alcune proposte che qui di seguito le elenco. Tra queste, al primo punto, troverá quella attorno alla quale si incardinata gran parte del ragionamento: l'istituzione di un presidio ospedaliero dedicato al COVID19 in provincia della Spezia, sul territorio di competenza di ASL5".

Ospedali:

"Correttamente gli interventi chirurgici programmati, quelli che normalmente vengono definiti di elezione, sono stati sospesi a causa dell'emergenza Coronavirus. Temporaneamente è venuta, dunque, meno la specificità  e la vocazione dell'Ospedale San Bartolomeo di Sarzana. Il Sant'Andrea della Spezia invece rimane un punto di riferimento fondamentale per tutte le situazioni di emergenza/urgenza non interessate dal COVID19. Alla Spezia si fanno interventi chirurgici in emergenza che riguardano, per esempio: la tiroide, il sistema vascolare, le carotidi, gli organi interni e le patologie oncologiche anche di grande rilievo".

"Nel presidio del capoluogo c'è una medicina d'urgenza; un reparto di emodinamica, fondamentale per gli infartuati; la nefrologia; la traumatologia; la degenza oncologica; un reparto psichiatrico; l'otorinolaringoiatria; la pediatria; la neonatologia e le uniche sale parto della provincia. In questo scenario complesso, a cui si aggiunge una indubbia carenza d'organico nel comparto operativo, è necessario muoversi facendo alcune valutazioni. Il Sant'Andrea per la sua rilevanza nell'emergenza/urgenza dovrebbe rimanere totalmente "pulito".

"Nessun paziente COVID19 dovrebbe accedere ai suoi padiglioni. Peraltro questi oltre a mostrare i segni del tempo non sono collegati fra loro. Non ci sono percorsi coperti per i barellati. Esiste, quindi, un'evidente complicazione logistica di non facile gestione e che costringe, nell'esigenza di mobilitare il paziente COVID19 positivo all'interno del perimetro ospedaliero, a ricorrere al servizio di trasporto sanitario ordinario fornito in appalto dalla cooperativa Italy Emergenza. Ciò, purtroppo, esponendo anche quegli operatori al rischio di contagio".

"Il San Bartolomeo, invece, è il luogo ideale in cui realizzare un ospedale dedicato alla cura dei pazienti affetti da Coronavirus. La sua vocazione, come detto poc'anzi, è venuta temporaneamente meno. Reparti come l'ortopedia, dove si eseguono fondamentalmente protesi, o la chirurgia generale, in cui si fanno interventi programmati, sono già liberi. A Sarzana esiste, peraltro, l'unico reparto di pneumologia dello spezzino, supporto fondamentale in questa emergenza. Abbiamo una radiodiagnostica per immagini efficiente e una terapia intensiva che, chiaramente, sarà da ampliare enormemente in base ai previsti flussi di accesso, ma in linea di massima abbiamo lo stesso problema sulla Spezia".

"La struttura del San Bartolomeo è più moderna. Concepita con criteri modulari e per questo è più facile, economico e veloce, nel caso, ridisegnare internamente i reparti in base alle esigenze organizzative. È, soprattutto, un monoblocco e non necessita di servizio di trasporto dei pazienti per muoversi all'interno della struttura. Inoltre sono facilmente configurabili dei percorsi di accesso tra pre-triage, triage, strutture di diagnostica, degenza e terapia".

"Tralascio volutamente la questione, poco rispettosa e igienicamente discutibile sia per i pazienti sia per gli operatori, dei traslochi notturni tra l'otorinolaringoiatria e la neurologia. Non voglio dar seguito a nessuna polemica ma, proprio in virtù di ciò che sta accadendo in queste ore, è necessario assumere una pianificazione che sia condivisa, ragionata e soprattutto forte. Il Sant'Andrea va sanificato, il San Bartolomeo predisposto e tutti i pazienti positivi al Covid-19 devono essere trasferiti a Sarzana".

Personale operativo:

"Come già molte sigle sindacali hanno sottolineato vi è da sempre, su tutto il territorio ligure, ma in modo particolare in ASL5 Spezzino, una pesante carenza di personale. Non starò a ripetere i numeri che spesso ho riportato in Aula ma è necessario, quanto prima, reclutare medici, infermieri, OSS e figure tecniche di supporto. Per farlo in modo ottimale, però, chiediamo ci sia un piano condiviso, non solo con la politica e con ciò che essa rappresenta: il territorio, ma con lo stesso comparto sanitario. Con chi, insomma, fa i conti con le necessità organizzative e conosce alla perfezione i bisogni dei singoli reparti perché combatte quotidianamente in trincea".

"I turni vanno garantiti con un numero congruo di infermieri e OSS in servizio, senza ricorsi alle reperibilità, e soprattutto bisogna garantire adeguati riposi onde evitare fenomeni di burn-out, malattie e infortuni.
Sottolineo come avere un unico presidio ospedaliero dedicato al Coronavirus possa massimizzare la produttività e la sicurezza del personale sanitario. Anche con questa finalità le chiedo di individuare un solo ospedale per il trattamento del COVID19, nell'ottica di concentrare su una struttura le risorse umane disponibili, sopratutto in attesa di rimpinguare adeguatamente l'organico della nostra ASL. Altro nodo fondamentale da risolvere subito si chiama: appalto Coopservice".

"Ci sono 158 operatori sociosanitari che stanno lavorando con disciplina, professionalitàe impegno. Stanno mettendo a rischio la loro salute e quella dei loro cari, ma sanno di essere fondamentali nelle corsie ospedaliere di ASL5 e non si tirano indietro difronte al loro dovere. Sono persone che non stanno combattendo solo contro il Coronavirus, per la nostra comunità, ma anche per il loro futuro oggi incerto e minacciato da una internalizzazione che, se verrà affrontata con un concorso pubblico, rischia di escluderli se non tutti almeno in parte. Questo sarebbe stato grave prima, ma oggi, a seguito di ciò che sta accadendo, diventa inaccettabile! Quei 158 OSS meritano, come tutto il nostro personale sanitario, un encomio ma in questo caso esso non può essere né generico né formale. Deve essere sostanziale".

"Le chiedo, dunque, a tal proposito, Presidente Toti di interloquire col Governo in modo che queste donne e questi uomini vengano, da subito, assorbiti nel sistema pubblico, con qualunque formula organizzativa si ritenga più opportuno adottare o ricorrendo a una formula legislativa idonea che sia regionale o nazionale purché si parli di una assunzione diretta e a tempo indeterminato per tutti".

"È anche necessario, inoltre, al fine di razionalizzare gli spostamenti e salvaguardare il benessere dei lavoratori, dar seguito, per quanto possibile, a tutte le domande di mobilità del personale sanitario e sociosanitario. Anche questo le chiedo in qualità di Presidente della Giunta: infermieri e operatori sociosanitari siano dislocati quanto più vicino a casa attraverso compensazioni e mobilità. In fretta".

Diagnosi:

"Forse è indispensabile che, anche in Liguria, vengano seguite le orme del Presidente dell'Emilia Romagna Stefano Bonaccini. Dobbiamo fare un piano per estendere anche agli asintomatici il tampone per rilevare il COVID19 specialmente se sono fondate le teorie scientifiche per cui una grossa fetta della popolazione sarebbe asintomatica ma in grado di contagiare il prossimo".

"Bisogna, però, iniziare dagli operatori sanitari, compresi i volontari e i militi di pubblica assistenza e Croce Rossa, per poi estendere la campagna di verifica a chi in questi giorni di isolamento è, invece, costretto a lavorare. Questo per poi arrivare ad avere una copertura di tamponi capillare e che coinvolga tutti".

"L'istituzione di un laboratorio per l'analisi dei tamponi direttamente in ASL5 non è più procrastinabile. Il San Martino, già oggi, è oberato di lavoro. È logico che non si possa essere sufficientemente rapidi nella risposta e, purtroppo, ci preme anche sottolineare che alcuni referenti non siano mai arrivati a destinazione con la conseguente necessità di ripetere l'esame. Inaccettabile".

Dispositivi di protezione individuale:

"Non voglio alimentare la polemica circa l'iniziativa, a mio avviso inopportuna, che la vedrà, Presidente Toti, accogliere il carico di mascherine in arrivo dalla Cina per i nostri ospedali. Non voglio neppure sottolineare il fatto che siano state programmate, negli scorsi anni, forniture di DPI del tutto insufficienti".

"Presidente Toti, mi preme, invece, chiederle di attivarsi tempestivamente, come sta facendo la Toscana attraverso il suo Presidente Enrico Rossi, per iniziare a produrre direttamente in Liguria i dispositivi di protezione individuale necessari, ovviamente con la collaborazione e il coinvolgimento del tessuto imprenditoriale ligure, e col ricorso della consulenza scientifica, anche per le eventuali opportune certificazioni di efficacia, dell'Università degli Studi di Genova".

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