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Partito Comunista Italiano

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L'esponente della Federazione Giovanile Comunista Italiana sottolinea quelle che ancora oggi sono le differenze, nel mondo del lavoro e nella società, tra uomini e donne.

La nota del segretario regionale Liguria del PCI Matteo Bellegoni.

PCI: "Amazon, non si può far finta di nulla"

Il PCI chiede verità, trasparenza ed attenzione nei confronti e nel rispetto di Santo Stefano di Magra

 

"In 'svendita' un uliveto di 10.000 mq di inestimabile valore paesaggistico facente parte del Parco Naturale e in 'valorizzazione' l'edificio delle storiche scuole di Porto Venere"

L'intervento dell'esponente del PCI Fabio Carassale.

L'obiettivo del partito resta l’unità dei comunisti entro un ampio fronte della sinistra di classe, come è stato confermato durante il percorso congressuale regionale.

 

Si è tenuta domenica a Santo Stefano di Magra, presso la sede provinciale, la prima tappa, in Liguria, del percorso congressuale del Partito Comunista Italiano, che terminerà con il congresso nazionale previsto il 21, 22, 23 Gennaio a Livorno, in una data significativa per quella che è la storia dei comunisti.

Questo secondo congresso arriva a poco più di cinque anni dalla costituente del 2016; di fatto, un progetto ancora giovane, un cantiere aperto che in questi anni, grazie a necessari assestamenti e passaggi politici, anche nella Federazione spezzina, ha definito, in maniera sempre più netta, la propria linea politica ed il proprio obiettivo che è ben esplicitato proprio dal titolo del congresso stesso: "RICOSTRUIRE IL PCI, PER L'UNITA' DEI COMUNISTI ENTRO UN FRONTE DELLA SINISTRA DI CLASSE PER USCIRE DALLA CRISI".

Le compagne ed i compagni, in queste settimane, si stanno misurando e si misureranno con la situazione, oltremodo complessa, problematica, aperta a molteplici sbocchi, che sta vivendo il nostro Paese nel quadro internazionale ed europeo dato, proponendo una possibile e necessaria alternativa, nell'interesse del mondo del lavoro, dei ceti popolari.

L'esito delle politiche affermatesi nel nostro Paese in questi ultimi decenni, all'insegna della cultura liberista, dell'austerità, politiche alle quali si sono assoggettati il centrodestra ed il centrosinistra, infatti, è sotto gli occhi di tutti: sempre più poveri, insicuri, soli.

Le speranze di cambiamento che in tanti, anche nel mondo del lavoro, avevano in ultimo riposto nei confronti del Movimento Cinque Stelle, sono state disattese, e lo stesso ha finito con il proporsi come la "stampella" di un sistema che dichiarava di volere cambiare profondamente.

Non casualmente gli uni e gli altri (con l'opposizione sostanzialmente formale di Fratelli d'Italia), si ritrovano, oggi, ad appoggiare il governo Draghi, espressione delle élite finanziarie ed economiche, italiane ed europee.

Gli equilibri politici che vanno affermandosi, sempre più orientati a destra, le politiche antipopolari definite, che si prospettano, al di là della propaganda di un sistema mass mediatico largamente asservito che le accompagna, gettano una pesante ipoteca, da tanti punti di vista, sul futuro del nostro Paese, che è e resta profondamente immerso in una grave crisi finanziaria ed economica, che amplificata dalla pandemia da Covid 19, affrontata da un SSN largamente impoverito e che per tanta parte è alla base del drammatico prezzo pagato in termini di vite umane, si è trasformata in crisi sociale.

Una crisi che su tale piano, pur con rilevanti differenze, ha investito tanta parte dell'Europa, che nell'ambito della conclamata crisi strutturale del sistema capitalista, nella ridefinizione degli equilibri geopolitici determinatisi a seguito del processo di globalizzazione affermatosi all'insegna della concentrazione del capitale finanziario, paga il prezzo più alto.

Un Paese, il nostro, che evidenzia anche una profonda crisi etico/morale e, in un evidente rapporto di causa/effetto, una altrettanto profonda crisi politica, alla quale ancora una volta i poteri forti si propongono di rispondere con un restringimento degli spazi di democrazia, con proposte di riassetto istituzionale che confliggono con la Costituzione.

Le forze comuniste, le forze della sinistra di classe, di alternativa, hanno registrato nel tempo, segnatamente in questi ultimi anni, emblematiche le recenti elezioni amministrative, il proprio progressivo arretramento, la propria crescente marginalità e da oltre un decennio sono assenti da un Parlamento nel quale gli interessi dei ceti popolari assunti a riferimento non sono rappresentati.

La questione è quella del chi paga la crisi.
Serve voltare pagina, è tempo di ricostruire, è tempo di unità!

Come PCI siamo fermamente convinti della necessità di un soggetto comunista capace di tenere assieme la critica agli assetti fondanti del capitalismo, di prospettare un'alternativa di sistema, che per noi è e resta quello di una moderna società socialista, e contemporaneamente di promuovere una opposizione di classe, la più ampia ed unitaria possibile.

Siamo convinti della necessità di un'opposizione condotta unitariamente dalle forze comuniste, che debbono e possono ritrovare la propria unità, il superamento delle proprie divisioni, sulla base di una cultura politica omogenea, quantomeno affine, capace di consegnare alla storia ciò che alla storia appartiene, e dalle forze della sinistra di classe, di alternativa.

L'unità dei comunisti entro un ampio fronte della sinistra di classe, è e resta l'obiettivo del PCI, che in funzione di ciò lancia un appello a tutte le forze interessate, a tutte le comuniste ed i comunisti che non si rassegnano alle condizioni date, consapevole che oggi, più che mai, è di ciò che c'è bisogno.

Il Congresso spezzino di ieri ha visto la presenza e gli interventi, a nome delle organizzazioni invitate di: Luca Comiti (Segretario provinciale CGIL), Paolo Pucci (Presidente provinciale ANPI), Jacopo Ricciardi (Segreteria regionale PRC), Teresa Maio (Comitato No Biodigestore), Fabrizia Giannini (Comitato Acqua Bene Comune), Nicola Caprioni (Circolo Pertini), Rajeh Zayed (Unione Democratica Arabo Palestinese). Mentre, vista l'impossibilità a partecipare, sono arrivati i saluti di Ulderico Carra (Lotta Comunista), Stefano Muzio (USB La Spezia), Alessandro Borghi (Nucleo d'Informazione Resistente), Valter Chiappini (Manifesto per la Sanità locale), Fausto Strozzi (Ingegnere, consulente ambientale).

Al termine della discussione sul documento politico congressuale, la federazione spezzina ha eletto il Compagno Pierpaolo Venturini (cinquantunenne, dipendente del Ministero della Difesa dal 1994, ex delegato di RSU del proprio stabilimento e per un certo periodo componente del Direttivo CGIL della Funzione Pubblica, in passato iscritto al Partito dei Comunisti Italiani e successivamente, dopo la Costituente del 2016, al Partito Comunista Italiano), come Segretario provinciale ed assieme a lui ha definito la Segreteria che è composta da: Matteo Bellegoni, Fabio Carassale⁩, Daniele Idili⁩, Elisabetta Nardini, Daniele Rossi⁩, Simonetta Vignale⁩, Giulia Fregoso⁩, Francesco Profiti⁩, Vincenzo Baruzzo⁩, Claudio Luciani⁩, Oscar Bruno Battistini⁩, Matteo Casotti.

Sia il voto positivo sul documento che l'elezione del Segretario sono avvenuti con esito unanime tra i compagni aventi diritto al voto.

Nel prossimo weekend sono previsti gli altri congressi provinciali liguri ed il regionale che, domenica prossima, chiuderà, a Genova, il percorso congressuale del partito nella nostra regione eleggendo, oltre agli organismi dirigenti, i delegati al Congresso nazionale di Gennaio.

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