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PCI: "Amazon, non si può far finta di nulla"

Il PCI chiede verità, trasparenza ed attenzione nei confronti e nel rispetto di Santo Stefano di Magra

E' del Luglio scorso la notizia riguardante l'approdo della multinazionale Amazon nel territorio di Santo Stefano di Magra.

La novità è stata accolta calorosamente dall'Amministrazione comunale esaltandone in particolar modo: il futuro sbocco occupazionale, le riduzioni del traffico pesante e del numero di container presenti attualmente nell'area.

Senza dimenticare la natura, ampiamente dimostrata, di Amazon come multinazionale "sanguisuga" il cui intento è prosciugare ogni particolarismo storico della nostra società, provocando un'omologazione di massa nei gusti, nei prodotti e nel pensiero, è bene ricordare quanto il colosso guidato da Jeff Bezos porti ad una trasformazione negativa, non solo nei confronti del compratore finale, ma, anche e soprattutto, verso le piccole e medie imprese schiacciate, per la maggior parte, dalla varietà e dalla vastità dell'offerta Amazon che può, inoltre, usufruire di una tassazione quasi nulla con un'aliquota pari al solo 3% dei ricavi, facendo, di fatto, concorrenza sleale alle attività più piccole costrette a pagare tasse che in certi casi possono arrivare addirittura al 60% di ciò che incassano.

Sono poche le imprese che riescono a trarre giovamento da una partnership con questa multinazionale; una di queste pare essere quella guidata da Aldo Spinelli, il quale, non ancora sazio degli introiti derivanti dallo sfruttamento della nostra area retroportuale, ha deciso di affittare ad Amazon una parte di essa.

La sindaca Paola Sisti, in merito, ritiene necessaria l'istituzione di una "zona logistica speciale" da porre nel retroporto ma anche nell'area ex Vaccari.

Con la "ZLS", infatti, le imprese private riuscirebbero ad accedere a sgravi fiscali e tributari ma anche ad importanti agevolazioni burocratiche; di tali agevolazioni ne andrebbe ad usufruire, guarda caso, proprio Amazon che, come suddetto, in Italia staziona già in un regime di tassazione estremamente basso.

Uno dei "cavalli di battaglia" che utilizza l'Amministrazione comunale per giustificare l'avvento sul territorio è l'incremento occupazionale dimenticando che l'mpresa americana, come la maggior parte delle multinazionali, crea solo un'occupazione effimera costituita da contratti a tempo determinato, che vanno, inesorabilmente, ad aumentare, ulteriormente, il numero di "lavoratori precari".

Sappiamo benissimo, infatti, che si tratta di lavoratori che verranno assunti con contratti precari scandalosi e che saranno ipersfruttati, costretti a ritmi stressanti e ad un controllo giornaliero costante pronto a "scaricarli" in nome della produttività e del profitto.

La riduzione del traffico pesante è un altro tema portante nella discussione politica del nostro Comune ma è impensabile che l'apertura di un magazzino di tali portate possa comportare una diminuzione del traffico visto il massiccio utilizzo, da parte del suddetto, del trasporto su strada.

Infine, la promessa dello smaltimento, seppur parziale, del numero di container; una promessa chiaramente fasulla.

Nel nostro territorio, infatti, già deturpato in tal senso, è degli ultimi giorni la segnalazione dei cittadini i quali hanno fotografato una pila di container che hanno visto crescere a dismisura nel giro di in pochi giorni, proprio dopo lo sgombero del piazzale che sarà riservato ad Amazon.

È, quindi, lecito ed ovvio pensare che non è stata e non sarà mai prevista alcuna riduzione dei container ma, piuttosto, un acccatastamento in altre zone che non farà altro che rovinare ulteriormente il nostro paesaggio.

In campagna elettorale e nel nostro programma avevamo sottolineato quanto fosse necessaria, fondamentale una ferrea regolamentazione riguardo l'apertura della multinazionale ma il sindaco, seguendo l'andamento nazionale di totale sottomissione ai grandi poteri economici, ha visto bene di lasciare carta bianca a Jeff Bezos ed alleati trascurando totalmente alcuni aspetti e anteponendo, ancora una volta, i profitti e gli interessi economici dei padroni e dei "poteri forti" a quelli della comunità.

Non si può far finta di nulla e non fare delle serie valutazioni quando un colosso come Amazon prova ad insediarsi all'interno del territorio comunale.

Con tali atteggiamenti il territorio sarà sempre più soggetto a speculazioni di tipo economico, con inevitabili ripercussioni negative sulla vita dei cittadini e sull'economia locale del nostro Comune.

Il PCI chiede verità, trasparenza ed attenzione nei confronti e nel rispetto di Santo Stefano di Magra e dei Santostefanesi che non possono subire, ancora una volta, le logiche di un'Amministrazione scellerata.

PARTITO COMUNISTA ITALIANO
Sezione Santo Stefano di Magra

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