“La Liguria va dritta verso il commissariamento a causa del sedicente Piano di dimensionamento scolastico. Qualcosa che si può definire al massimo una bozza, che del piano non ha nulla, viste le carenze che vengono fuori ogni giorno da tutti i territori. Ultima la Città metropolitana di Genova, che, irresponsabilmente, non si è ancora espressa sugli accorpamenti che le vengono imposti. Il che apre le porte a un commissario che sarà chiamato a rimodellare la struttura formativa dei diversi comuni, ma senza conoscere il territorio e i bisogni di famiglie e studenti. Nonostante il tentativo in extremis di sospendere il provvedimento, anche da parte da alcuni consiglieri della maggioranza, la Giunta ha deciso di portare a sbattere l’intera Regione contro un muro. Se in futuro ci sarà un pronunciamento contrario a questo provvedimento da parte del Tar oppure un commissariamento ad atta per la realizzazione del Piano di dimensionamento scolastico, l’assessora Ferro avrà un’unica strada: le dimissioni”, così il consigliere regionale del Partito Democratico Davide Natale su dimensionamento scolastico discusso oggi in consiglio e che ha visto il voto contrario del PD.
“La discussione di oggi - prosegue Natale - dimostra ancora una volta la sordità della maggioranza, che vota in maniera supina a favore del documento sul dimensionamento scolastico senza curarsi delle proposte dell'opposizione che va sottolineato erano tutte nel merito e avevano il solo scopo di farsi voce delle richieste e dei bisogni dei cittadini e dei rilievi di sindaci e soggetti del mondo della scuola. Non è la minoranza che i colleghi della maggioranza hanno messo da parte con questo atto, ma i territori stessi e i cittadini. Tanto è vero che diversi sindaci hanno già espresso il desiderio di fare ricorso al Tar”.
“La Regione - aggiunge il consigliere PD - ha grandi responsabilità per non aver messo in mora la struttura genovese, che non ha fatto alcuna proposta. Qui come nelle altre province non vi è stato nessun livello di coinvolgimento e confronto, nonostante le decine di audizioni di sindaci, dirigenti scolastici, docenti e rappresentanti d'istituto. La cartina di tornasole è il grande pasticcio che è nato a livello spezzino, in cui si è partorito un disegno che non ha nulla di organico, ma pensato solo per assecondare i desiderata di alcune amministrazioni che possono permettersi di alzare la voce perché vicine al centrodestra. Il tutto a scapito di chi non è lo è”.
“Oltre al merito c’è anche il metodo: abbiamo un presidente della Provincia, quella di Spezia, che esce con una delibera, poi si rende conto di doverla modificare per allegato e infine modifica l'allegato di modifica. La dimostrazione plastica di come non vi sia conoscenza delle procedure amministrative. La Regione Liguria copre questo disastro, non impone una visione razionale ma si accontenta di assecondare qualsiasi stramberia arrivi dai territori. Per completare il quadro, ricordiamo come tutto nasce da un decreto interministeriale che ha il solo scopo di risparmiare su qualche struttura amministrativa, senza pensare a quale siano le conseguenze per famiglie e docenti”, conclude Natale.