"L'attacco della minoranza è privo di contenuti, prettamente politico e strumentale. L'opposizione si erge a paladina della scuola, quando in realtà nei lunghi anni di governo ha fatto ben poco per tutelare gli interessi degli istituti del nostro territorio. Regione Liguria ha svolto il suo compito e l'ha fatto trasversalmente.
Ha seguito le indicazioni del Ministero dell'Istruzione e del Merito e ha rispettato al contempo le indicazioni delle province. Si è messa a disposizione per trovare una soluzione condivisa attraverso il dialogo con i presidenti, i sindaci e gli uffici competenti. Grazie a questo lavoro tre province hanno espresso le proprie determinazioni. Città Metropolitana di Genova, non esprimendole, ha di fatto preso la sua decisione che Regione Liguria, rispettando le indicazioni del territorio, trasmetterà al Ministero insieme alle determinazioni delle province di Imperia, Savona e La Spezia. Il piano che presentiamo al ministro Valditara altro non è che la proiezione delle volontà del territorio". Così il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti e l'assessore alla Scuola Simona Ferro in seguito all'approvazione in consiglio regionale del piano di dimensionamento della rete scolastica 2024–2025.
"La minoranza ha chiesto a Regione Liguria - proseguono - la messa in mora di Città Metropolitana di Genova sulla base di una legge regionale, ma l'ultima sentenza della Corte Costituzionale ha chiarito come, in ordine alla riorganizzazione del sistema scolastico, siano prevalenti le competenze statali. Un'attività di impero nei confronti della Città Metropolitana di Genova, in sintesi, non sarebbe servita a niente. Si rivela anche un'incoerenza di fondo da parte di chi ha prima criticato aspramente il dimensionamento scolastico, così come indicato dal Ministero, salvo poi chiedere oggi, a gran voce, di metterlo in pratica senza tenere conto delle indicazioni del territorio".