L’arte si è evoluta approdando sul web. Oggi gli artisti possono trovare estimatori e collezionisti in ogni parte del globo per vendere le loro opere digitali come “pezzi unici” garantiti dalla blockchain.
Ma andiamo per ordine, cosa sono gli NFT’s Art? L’acronimo significa “Non-fungible Token”, ovvero opere d’arte non fungibili che rappresentano qualcosa di unico, acquistabili attraverso i Token, che a loro volta sono gettoni di monete digitali, generalmente Ethereum o Bitcoin. Le opere sono generate attraverso il sistema crittografico della blockchain, che ne garantisce sicurezza, trasparenza e tracciabilità. In sostanza non potrà esistere un’altra opera uguale a quella creata come NFT.
Fa ancora clamore il celebre NFT da 69 milioni di dollari venduto da Christie’s all’inizio di marzo 2021, che ha fatto di Beeple l’artista vivente più pagato al mondo.
"Come imprenditore digitale con un cuore e una mano da artista - riferisce Augusto Vecchi, editore spezzino - non potevo rimanere indifferente al fenomeno degli NFTs, così ho realizzato le mie prime opere di Net Art, desunte da quadri che ritraggono con una tecnica che ho definito “Bicromatica”, le attrici e showgirl Nency Brilli, Manuela Arcuri e Sabrina Fellli. Quadri che a suo tempo avevano attratto l’attenzione anche del settimanale Panorama, che ne pubblicò una recensione.”
Vecchi peraltro ha recentemente fondato alla Spezia, con alcuni amici imprenditori esperti in finanza tecnologica, la K2 Capital Srl, una startup innovativa volta a soddisfare le richieste di tokenizzazione di asset aziendali, la creazione di Utility Token e naturalmente all’emissione di NFT.
Non trascurabile è il sistema che mette a disposizione la piattaforma Opensea.io, che nel 2020 ha generato un giro d’affari di oltre 9 miliardi di dollari, per permette di acquistare e rivendere gli NFT’s, dando di fatto a tutti la possibilità di guadagnare una determinata percentuale sulla rivendita. Ecco perché sono diventati milioni i collezionisti, in particolare “millennials” (la generazione nata tra il 1981 e il 1996), che investono in NFT Art, per poi generarne un utile dalla vendita.