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Cultura, arte e giovani per aumentare la consapevolezza sulla violenza di genere In evidenza

di Alisia Nobili - A Calice un evento che ha unito la conoscenza degli aspetti pratici e legali con l'emotività delle testimonianze e dell'arte.

In occasione della celebrazione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, è stata presentata dal comune di Calice al Cornoviglio, presso il Castello Malaspina di Madrignano, la prima iniziativa organizzata come amministrazione, in collaborazione con Zoe Cooperative, Proloco i due castelli e Consorzio il cigno.
Simbolicamente si è deciso di partire proprio da qui, un momento importante che aiuti a riflettere su una realtà attuale a cui di certo neanche le piccole comunità sono immuni.
Un’occasione e punto di inizio per una serie di iniziative volte a trattare il tema della violenza di genere perpetrata sulle donne, sia essa domestica, fisica, psicologica, o economica.

L’evento tratta una tematica di fondamentale importanza ma la associa brillantemente a quello che può essere il suo principale antidoto: la cultura attraverso l’arte in ogni sua forma.
Nel connubio tra arte, cultura, teatro e soprattutto nei giovani viene individuato il mezzo più potente per denunciare e soprattutto trasmettere consapevolezza sul delicato tema.

In questa giornata l’iniziativa è presentata da Ilenia Mauramati, consigliere delegato alle pari opportunità, e Leyla Rapalli, consigliere della proloco, attivista per la violenza di genere e per i diritti delle donne.
Partendo dall’intervento da parte di alcune figure di professionisti come il legale Marco Romanelli, Nea Delucchi presidente di Associazione Vittoria, e figure legate all’arte come lo scrittore Marco Abbagnara e l’artista Matteo Airoldi (in arte pirox222), si è presentata una prospettiva a 360 gradi di quella che può essere definita come una vera e propria piaga sociale che può colpire ogni donna, trascendendo confini socio-culturali, geografici ed economici.
Una piaga complessa che rende ogni situazione unica e richiede l'intervento di esperti capaci di affrontarla in ogni aspetto, dalla diagnosi del problema alla sua risoluzione, tenendo presente non solo la messa in sicurezza della perosona, ma anche il suo reinserimento nella società con una piena autonomia.

Quello che si prospetta attualmente è un quadro allarmante, con un trend che vede rivolgersi agli sportelli locali circa 1 donna a settimana. Solo la Val di Magra, realtà non troppo distante, ogni anno conta da 53 a 72 donne che vi si rivolgono.

La strada giusta per lavorare sulla problematica a lungo termine è la collaborazione con team di esperti, questo perché ogni percorso è a sé, non esiste un caso più o meno grave dell’altro.
La differenza sta nel momento temporale in cui ci si rivolge per chiedere aiuto e l’errore è pensare che non vi siano realtà pronte al supporto.

L'importanza di eventi di questo tipo risiede nella sensibilizzazione sul territorio, fare in modo che le donne sappiano che esistono associazioni pronte ad intervenire, a supportarle nel coraggio di fare il primo passo che “ti toglie da dove sei ma non ti dice dove vai", come conclude Nea Delucchi, presidente dell’Associazione Vittoria, che si occupa di pari opportunità, empowerment e diritti della donna che dal 2014 ha uno sportello d’ascolto e dal 2020 un centro antiviolenza;

Esistono il numero verde antiviolenza e stalking 1522 o la possibilità, di recarsi al pronto soccorso dove, comunicando la situazione di necessità, vi è la possibilità di attivare un codice rosa che, andando al di là del trattamento medico, avvia un percorso per la vittima .

Il legale Marco Romanelli con il suo intervento dà un prospetto di quelle che sono le dinamiche della professione nell’affrontare le problematiche esposte dai clienti che denunciano situazioni di violenza.
“Il problema principale è interfacciarsi con una normativa che in un certo senso sta evolvendo ma d’altro lato vede il permanere di un problema istituzionale nel rispondere efficacemente e concretamente alla normativa stessa.
E' importante produrre un’ analisi della situazione in un arco più vasto, Tutelando anche i ragazzi spesso coinvolti e tenendo conto che c’è anche un equilibrio famigliare da ripristinare. La collaborazione con i professionisti risulta fondamentale anche dal punto di vista di un legale, è importante lavorare su più fronti per tirare fuori le persone dalla situazione in maniera concreta e duratura.”


Nell’occasione, prima di una serie, non sono mancate ovviamente le manifestazioni artistiche.

L’arte, in ogni suo aspetto diventa in questo contesto il principale antidoto che, come sottolinea la sindaca Federica Pecunia, attraverso l’aspetto figurativo, letterario e teatrale, rappresenta, dà vita e stimola la riflessione.

L'artista Matteo Airoldi presenta "Sigillatus", un'opera evocativa incentrata su una farfalla proveniente dalla Repubblica Dominicana. Questa scelta simbolica richiama un importante contesto storico-geografico legato alle tragiche origini della Giornata Internazionale. In particolare, l'opera rende omaggio alle sorelle Mirabal, attiviste assassinate nella loro terra per la loro dissidenza sotto la dittatura. "Sigillatus" diventa così un potente richiamo alla memoria, un riconoscimento del coraggio e della resistenza delle donne che hanno combattuto per la giustizia e l'uguaglianza.

Marco Abbagnara, autore di romanzi thriller che trattano il tema del feminicido, presenta invece il suo ultimo libro: “Lucrezia. Purificatrice del male”, un thriller che a partire da una matrice noir, ritrae una ricca e potente protagonista femminile portatrice di una forte componente vendicativa che aiuta altre donne vittime di stalker, presentando un quadro dell’abisso dell’animo umano, del baratro tra il bene e il male su uno sfondo internazionale ed ecologista.


Infine il teatro che con la sua capacità assoluta di creare empatia rappresenta il mezzo che forse più di tutti rende la brutalità della violenza ma soprattutto rappresenta uno stimolo ad una cultura nuova.
L'evento ha ospitato MarconiSparsi Laboratorio Teatrale Sparso, una giovane compagnia diretta da Federico Marconi, composta da ragazzi di età compresa tra i 16 e i 18 anni. Grazie alla regia e alla sceneggiatura del professor Marconi, la compagnia ha avuto l'opportunità di debuttare in autonomia, distaccandosi dal contesto scolastico nel quale ha recentemente ottenuto un prestigioso premio in un concorso nazionale. I ragazzi hanno presentato una brillante trasposizione della violenza di genere in chiave teatrale attraverso: una rivisitazione del monologo di Paola Cortellesi: “mi chiamo Valentina e credo nell’Amore” con Alice Bolgiani; “Un semplice dubbio” con Alessio Vicic e Greta Pettiti e “Vergogna” con Valeria Ciarmiello, Chiara Maria Sinis, Federico Verelli, Gianmarco Corbani, Aisha Kraja, Angelica Aliani.

 

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