Anna Monteverdi, docente di Storia della Scenografia ed esperta di teatro nei Balcani, era già stata nella capitale del Kosovo, Prishtina, diverse volte: la prima nel 2012 quando ha conosciuto il drammaturgo di lingua albanese Jeton Neziraj, di cui ha contributo a diffondere i testi e il suo teatro messo in scena da Blerta Rrustemi.
“Sono emozionata come quel novembre del 2012; all’epoca era la prima volta che entravo in un Paese di cui non conoscevo nulla - racconta Monteverdi - La felice scoperta di un teatro attivo, politico, che metteva in luce una Nazione con mille problematiche ma che aveva molte energie creative per mostrarsi all’esterno, mi ha portato ad impegnarmi direttamente nel far conoscere questo teatro oltre i Balcani. L’ho fatto per molti anni, ne ho scritto su riviste universitarie, ho pubblicato un libro e realizzato un documentario, e ho davvero portato quel teatro in Italia suggerendolo a direttori artistici di festival prestigiosi come Vie di Modena, a Inequilibrio di Castiglioncello o al Piccolo teatro di Milano e a teatri aperti alla multiculturalità come Koreja di Lecce".
"Neziraj poi è stato invitato a Matera capitale della Cultura e oggi è una specie di celebrità, tradotto in tutto il mondo e con reti di collaborazioni prestigiose, e sono felice di aver in parte contribuito a quel successo - prosegue la studiosa spezzina - L’amicizia con la sua famiglia ha fatto sì che ci incontrassimo spesso in questi anni, a Parigi o a Prishtina. Io appartengo alla categoria di studiosi e critici che cercano nuovi autori e nuove drammaturgie anche in territori complicati come appunto il Kosovo. Altri si limitano a guardare internet per fare una programmazione teatrale. Le cose non si cambiano stando alla finestra, così come stando fermi non si conosce la ricchezza di ciò che è indipendente e ricco di contenuti potenti, ma invisibile e emarginato dalle reti protettive e produttive, spesso collegate alla politica istituzionale. La chiusura dei teatri nel Kosovo nel 2020 (oggi c’è una riapertura al 50% e coprifuoco notturno) ha determinato anche lo stop ai finanziamenti: pur lavorando con progetti europei, cosa che gli ha permesso di continuare a fare attività, Neziraj ha usato la sua notorietà per far capire al mondo che con la situazione emergenziale, alla cultura, ai centri e alle associazioni è stato di fatto, messo un “bavaglio”. Ho fatto tradurre alcune sue riflessioni e le ho diffuse in vari giornali italiani e le sue parole sono davvero dure, di accusa. Ora è arrivato il momento da parte mia di tornare in Kosovo. So che Jeton ci teneva molto che io fossi presente al primo show case teatrale a Prishtina dopo la grande epidemia del 2020 e dopo la chiusura definitiva del suo spazio teatrale Qendra un anno fa. Non so quanti operatori internazionali saranno presenti, so che ci sarà un focus sul teatro politico con il grandissimo regista Milo Rau. Mi sento onorata di questo invito”.
Anna Monteverdi è docente di Storia della Scenografia al Dipartimento Beni culturali dell'Università Statale di Milano; ha prodotto due documentari sul teatro nei Balcani andati in onda su Rai5 e sulla Tv nazionale slovena. Scrive su Osservatorio Balcani e Caucaso e su decine di riviste teatrali e ha recentemente pubblicato il suo decimo libro dedicato alle scenografe dal Novecento ad oggi (Dino Audino editore).