"Come ha già chiesto all'unanimità la Comunità del Parco di Montemarcello Magra Vara – sottolineano i due esponenti del Pd - la Regione doveva stralciare il comma inserito nelle disposizioni collegate alla Legge di stabilità ligure, che prevede, di fronte all'irreperibilità di aree idonee, la permanenza degli impianti produttivi nelle aree Parco, stralcio che invece oggi in aula non è avvenuto".
Secondo Paita e Michelucci "si sta cercando infatti di far passare sotto silenzio un comma destinato a cambiare radicalmente la convivenza, all'interno delle aree verdi, degli impianti produttivi. Se infatti – dicono i due esponenti del Pd - il comma 5 stabilisce un limite temporale (il 31/12/2017) per consentire la definitiva ricollocazione di questi impianti in un altro sito al di fuori dalle aree parco, il comma successivo di fatto consentirà, di fronte all'irreperibilità di aree idonee, il loro mancato trasferimento. Quel comma quindi va eliminato. Il centrodestra ha approvato invece un emendamento molto vago che non stabilisce date e tempistiche e quindi tutto resta come prima".
Paita e Michelucci definiscono tale norma "contraria allo spirito di salvaguardia e di tutela ambientale a cui si ispira tutta la normativa sui parchi. Gli strumenti di mitigazione dell'impatto ambientale, come abbiamo visto, sono spesso insufficienti a garantire la presenza di certe attività in aree protette. Quindi occorre spostare definitivamente gli impianti, come hanno ribadito le associazioni ambientaliste, ma anche Cna e Confartigianato, che chiedono di rispettare l'esito di ben due sentenze sull'argomento e la firma di un protocollo sul territorio di Sarzana". La posizione della Regione, concludono i due consiglieri regionali del Pd "è l'ennesimo atto di una politica che sta penalizzando molto le realtà dei parchi liguri e delle aree protette, tagliando risorse e mettendo a repentaglio la valorizzazione delle aree verdi, che svolgono un ruolo chiave anche in materia di lotta al dissesto e di cura e tutela del territorio".