Il Futurismo apre il 2025 alla Spezia, che del movimento futurista fu patria agli inizi del '900. L'8 gennaio alle 21 arriva al teatro Civico, anzi torna dopo quasi un secolo la matrice rivoluzionaria con "Inimitabili", la pièce su Filippo Tommaso Marinetti, prodotta dal Teatro nazionale della Toscana e realizzata da Edoardo Sylos Labini della quale è anche autore e interprete. "Co-autore in realtà perché i testi li ho scritti a quattro mani con Angelo Crespi, direttore della Pinacoteca di Brera".
Perché gli spezzini non dovrebbero perdersi il suo spettacolo?
"In primis perché proprio La Spezia fu una delle capitali del movimento che aprì le porte a tutte le avanguardie, a mio parere il più importante dell'intero '900 perché spaziò dalla pittura alla musica, dalla scrittura alla scultura, dalla moda alla poesia e perfino alla cucina con le ricette futuristiche dalle quali hanno preso ispirazione ai giorni nostri tanti chef stellati".
Dopo l'omonimo programma andato in onda su RAI 3, con i profili di Gabriele D'Annunzio, Giuseppe Mazzini, Giovannino Guareschi oltre che di Marinetti è iniziata la tournée che ha debuttato in Senato toccando diversi palcoscenici. Prima della tappa spezzina, dedicata unicamente al fondatore del Futurismo, Labini sarà il 7 gennaio a Milano e successivamente a Torino e Casale Monferrato.
Cosa si deve aspettare il pubblico spezzino?
"Uno spettacolo divertente, un'ora di pieno coinvolgimento perché rivivremo il clima delle animate serate futuriste sullo stesso palcoscenico" .
Per tanti anni il futurismo ha fatto rima con fascismo, venendo di fatto svalorizzato se non addirittura ignorato, a torto o a ragione?
"Andiamo con ordine: il primo Futurismo nasce nel 1909 ben prima del Fascio. Marinetti ha una relazione con la figlia degli editori del Figaro, allora considerato il giornale più letto in Europa, e così riesce a farsi pubblicare sulla prima pagina il primo manifesto del Futurismo, tentativo già provato senza esito in Italia. Anticlericali convinti, i futuristi si distaccarono decisamente dai fascisti dopo la marcia su Roma, per il loro dissidio verso i patti lateranensi. Nel secondo periodo futurista, anni '30, con l'Aeropittura ci fu in effetti un riavvicinamento ma fino a un certo punto. Non tanti sanno ad esempio che nel '38 Marinetti organizzò a Roma una manifestazione contro le leggi razziali, nello stesso anno Hitler catalogò il Futurismo arte degenerata tanto da rifiutare di visitarne il padiglione dedicato l'anno prima alla mostra dell'arte italiana a Berlino, rifiuto che provocò la plateale protesta dello stesso Marinetti contro il fuhrer, dopo di che iniziò nei suoi confronti una continua azione avversa da parte dei fasci".
Torniamo allo spettacolo spezzino:
"Si tratta di un atto unico dove racconto in un'ora la vita di Marinetti, accompagnato dal maestro Sergio Colicchio e dalle immagini di repertorio della Rai, in un impianto scenico pop a tempo di musica curato da Marco Lodola, io racconto il personaggio, lo interpreto accompagnato dalla musica, spero che vengano tanti giovani perché in un' ora capirebbero cosa erano il Futurismo e Marinetti al netto di ogni pregiudizio ideologico".