La Comunità di San Benedetto è però partecipe in modo più intimo e sincero a questo nuovo legame tra la musica e la terra, perché oggi ricorda un illustre concittadino - Roberto Melini - che tanto ha dato alla cultura e che qui ha mosso i primi passi artistici, guidato dal compianto don Eugenio Calzetta, librando le sue giovani mani sull'antico organo della chiesa parrocchiale.
Il concerto di venerdì 12 è stato pensato per unire il profondo affetto per un uomo buono, vivo per sempre tra i suoi cari, ed un sentimento autentico di amore per la musica da parte di una famiglia intera, che nel dedicarle la vita ha lasciato aperto un varco dal quale noi concittadini possiamo passare per condividere l'emozione dell'ascolto.
L'Amministrazione Comunale, che si unisce con gratitudine alla Famiglia Melini, non può che rappresentare tutta la sua riconoscenza a quanti hanno sostenuto l'iniziativa: primi tra tutti la Consigliera Comunale Federica Forasassi, per l'impulso concreto che dedica costantemente alla cultura, oltre alla ProLoco di Riccò del Golfo, che ha seguito passo passo la diffusione del messaggio sul Territorio Comunale.
Occorre ricordare che la contribuzione di Fondazione Carispezia, insieme al sostegno di soggetti privati che resteranno anonimi, ha permesso di attuare l'iniziativa e comprendere la nostra Comunità nella prestigiosa cornice del Festival Paganiniano senza impegnare alcuna risorsa pubblica e senza sottrarre fondi alle notoriamente affaticate casse comunali.
Chi era Roberto Melini
Roberto Melini, nato a La Spezia, inizia giovanissimo gli studi musicali e li porta avanti parallelamente a quelli umanistici. Trasferitosi nel Lazio, nel 1982 si diploma in Pianoforte al Conservatorio di S. Cecilia col massimo dei voti. Segue in seguito corsi di perfezionamento tenuti da eminenti Maestri (Aldo Ciccolini, Paul Badura Skoda, Carlo Zecchi; nel 1984 e nel 1985 è allievo del Mozarteum di Salisburgo) e studia anche composizione con Nazario Carlo Bellandi.
Inizia l'attività di pianista concertista in Italia ed all'estero: tiene récitals e concerti-conferenza per importanti istituzioni (Parigi, Berlino, Bruxelles, Atene, Bucarest, Singapore, Nuova Delhi, Il Cairo, Tarragona, Bangkok, La Valletta, Jakarta, Calcutta, Salonicco, Mons, Città del Lussemburgo, Marsiglia, Katmandu, etc. ), è solista con orchestre prestigiose (Orchestra da camera di S. Cecilia, Detmold Kammerorchester diretta da Tibor Varga, etc.), e partecipa a significativi progetti musicali in gruppi cameristici. Sue esecuzioni sono state trasmesse da diverse emittenti, fra le quali la RAI. Da oltre un ventennio docente in Conservatorio, è titolare della cattedra di Pianoforte e nei corsi accademici di Triennio e Biennio (Pianoforte, indirizzo concertistico-solistico).
Roberto Melini è anche archeologo (laureato presso l'Università di Trento con 110/110 e lode) ed in questa veste si occupa dello studio della cultura musicale dei popoli dell'antichità.
Nel 2006 ha istituito presso il Conservatorio "Bonporti", primo in Italia, il corso di "Archeologia musicale del mondo antico", materia che attualmente insegna alla Facoltà di Lettere e filosofia. Ha pubblicato le monografie "Archeologia musicale. Per uno studio sull'orizzonte sonoro degli antichi romani" (Trento 2007) e "Suoni sotto la cenere. La musica nell'antica area vesuviana" (Pompei 2008), mentre suoi saggi sono apparsi in autorevoli pubblicazioni quali la Rivista di Studi Pompeiani e l'ICONEA di Londra, ed in cataloghi di importanti mostre tenutesi al Museo dell'Hermitage di San Pietroburgo ed al Museum of Arts di Hong Kong.
Tiene conferenze e presenta relazioni presso istituzioni prestigiose quali l'Università della Sorbonne di Parigi, il British Museum di Londra, la City University di New York, la Bibliothèque Royale de Belgique di Bruxelles, il Bible Lands Museum di Gerusalemme, l'Università di Malta, il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, il Museo Archeologico Nazionale di Firenze, il Museo Archeologico Nazionale di Ferrara, Pompei, Tarquinia.