In cima alle priorità nel mio programma elettorale c’è il tema dell’Ambiente. Un tema dimenticato in molte agende politiche di quest’ultima campagna elettorale, ma prioritario per le generazioni future e anche per il nostro presente.
Dopo quello che è successo nei giorni scorsi sul litorale ligure, da Rapallo a Chiavari fino a Marinella di Sarzana, non abbiamo più scuse. Stiamo vedendo sempre di più quanto possano essere devastanti gli effetti del cambiamento climatico. Eventi come la tromba d’aria del 18 agosto saranno sempre più frequenti nei nostri territori. Non si tratta più di notizie che arrivano dall’altra parte del mondo, la forza distruttiva della natura ci riguarda da vicino, toccando i luoghi che amiamo, minacciati dalla crescente tropicalizzazione del Pianeta.
A preoccuparsi del clima sono soprattutto i più giovani. La mia generazione e quella successiva sono le uniche che hanno dimostrato di avere capito la gravità della situazione. Per questo serve una classe dirigente rappresentata anche da molti giovani, perché più sensibili al tema e più pronti a intervenire con scelte radicali e immediate a difesa dell’ambiente, in tutti gli ambiti dell’economia e della società. Comunico fin da ora la mia adesione allo sciopero per l’ambiente del 23 settembre lanciato da Friday For Future.
Gli otto anni da sindaco della mia comunità, Castelnuovo Magra, mi hanno già visto impegnato in prima linea nella lotta alle conseguenze del climate change. In questi anni mi sono occupato più che ho potuto del dissesto idrogeologico del nostro delicato comune, allarmante conseguenza di quanto sta accadendo intorno a noi. Mi candido per portare il mio impegno a favore di tutto il territorio del Levante ligure dove servirà prima di tutto un ingente investimento per mettere in sicurezza questo straordinario e fragile angolo d’Italia.
Quanto fatto finora non sembra infatti sufficiente ad affrontare il problema ambiente. Con il PNRR sono stati presentati 12 mila progetti da tutto il Paese, di cui 300 dalla Liguria. Se si considera che i Comuni italiani sono 8 mila, è facile tirare le somme. Ma finora solo 1.782 hanno ricevuto investimenti e il motivo è solo e soltanto la mancanza di fondi. La mia prima battaglia, se mai entrerò in Parlamento, sarà di investire più soldi per scorrere la graduatoria. Occorre ripensare i processi produttivi e incentivare un nuovo modello di sviluppi innovativo e green che parta dalla valorizzazione dei nostri luoghi, dalle energie rinnovabili, da scelte di sostenibilità globalmente, dall’ottimizzazione delle risorse idriche, evitando sprechi.
Per farlo serve un volto e un voto nuovo.
Daniele Montebello,
candidato alla Camera dei deputati nel collegio uninominale Liguria 0-4 (La Spezia – Tigullio) per la coalizione di centrosinistra