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"La parità si costruisce insieme, giorno dopo giorno!", flash mob delle associazioni di categoria spezzine In evidenza

In Italia, le donne sono pagate il 4,2% in meno degli uomini per lo stesso lavoro.

In occasione della Giornata Internazionale delle Donne, tutte le associazioni di categoria del territorio - CNA, Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti e Confindustria – si sono riunite in Piazza Europa per sostenere i valori fondamentali di uguaglianza, rispetto ed educazione, organizzando un evento simbolico.
Imprenditori e dipendenti delle varie associazioni si sono adoperati per creare un “girotondo” e sorreggere un grande telo circolare, simbolo di unione, condivisione e supporto reciproco in favore della parità di genere. L’iniziativa si inserisce nel quadro di un impegno costante delle associazioni nella lotta contro le discriminazioni e nella promozione della cultura del rispetto reciproco, con particolare attenzione al ruolo delle donne nel mondo del lavoro e della società.

“L’evento vuole essere un'occasione di riflessione collettiva e di forte impegno per un futuro più equo -spiegano in una nota condivisa Cna, Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti e Confindustria - Un appuntamento simbolico in piazza per sorreggere insieme lo stesso messaggio, da rafforzate nel mondo del lavoro dove la parità significa mettere le donne in condizione di concorrere a ruoli dirigenziali nelle associazioni datoriali, nell'ente camerale, negli organi di partecipazione, ottenere uguale retribuzione, un'indipendenza economica, ottenere incentivi per la maternità e il mantenimento dei figli, soprattutto, in caso di monogenitorialità".

Le Associazioni vogliono porre attenzione sui divari educativi, culturali, sociali ed economici tra uomo e donna. A partire dalla scuola e dall'università, dove le donne sono sottorappresentate in certe materie tecniche e scientifiche anche a causa di pregiudizi di genere. Molti altri fattori poi impattano sulla sfera occupazionale - sottolineano le associazioni datoriali - a partire dal pregiudizio che inquadra la donna come principale se non unica responsabile del lavoro di cura in casa e in famiglia. Tale paradigma è non solo causa, ma anche conseguenza della scarsa offerta di servizi educativi per la prima infanzia, che si attesta ancora al di sotto dell’obiettivo europeo del 33%. La carenza di asili nido non permette ai genitori di coniugare vita lavorativa e vita familiare e spesso spinge la donna a sacrificarsi".

Nel contesto lavorativo, con l’adozione nel 2027 della legge europea sulla trasparenza retributiva sarà obbligatorio fornire informazioni sui salari e intervenire se il divario retributivo di genere supera il 5%. Le nuove norme europee contribuiranno a combattere la discriminazione sul lavoro e a colmare il divario salariale di genere. A livello europeo, per ora, le donne guadagnano in media il 13% in meno rispetto agli uomini. Il divario retributivo ha ripercussioni a lungo termine sulla qualità della vita delle donne, sul loro rischio di esposizione alla povertà e sulla persistenza del divario pensionistico, che è pari a circa il 30%. In Italia, le donne sono pagate il 4,2% in meno degli uomini per lo stesso lavoro.

Infine, la conseguenza ultima ed estrema della posizione sociale di "inferiorità" in cui la donna è generalmente inquadrata è la violenza di genere. Dagli atti fisici a quelli psicologici, gli episodi di violenza avvengono nella sfera domestica ma anche in quella lavorativa

"Per tutto questo scendiamo in piazza", concludono Cna, Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti e Confindustria La Spezia.

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