Anita, Assotir, Cna Fita, Confartigianato Trasporti e Trasporto Unito scrivono all'autorità di sistema portuale del Mar Ligure Orientale per ricordare gli impegni presi due anni fa dall'accordo nel 20 luglio 2022 in cui erano enucleati una serie di obiettivi a fronte dei quali le associazioni si erano impegnate a revocare la maggiorazione compensativa applicata ai corrispettivi pattuiti con la committenza per i forti tempi d'attesa subiti dall'autotrasporto.
"Solo da parte nostra c'è sia stata piena assunzione e rispetto dell'impegno sottoscritto mentre dall'altra parte nulla di significativo è stato fatto - dichiarano le associazioni nella nota congiunta - se escludiamo la convocazione del Tavolo di consultazione permanente del 29 marzo 2023, quindi ben oltre un anno fa, in cui si sono ipotizzate una serie di azioni da portare avanti e che non avuto più alcun seguito".
"A ben due anni di distanza siamo ancora in attesa che venga definito lo "Specifico Accordo di programma avente ad oggetto la disciplina dei tempi di attesa ai fini di carico e scarico CT, la gestione dei vuoti, nonché la pattuizione di eventuali indennizzi per i tempi di attesa come previsto dal Decreto Legislativo 286/2005", parte essenziale dell'accordo del luglio 2022 - proseguono Anita, Assotir, Cna Fita, Confartigianato Trasporti e Trasporto Unito -. Siamo consapevoli che il Porto della Spezia non sia l'eccezione e che si inserisca in un quadro sfavorevole per l'autotrasporto ben più ampio, a partire da quello Ligure dove, non a caso, nel Porto di Genova si è arrivati ad applicare la congestion fee per i problemi mai risolti che mettono in grave difficoltà il settore. Avevamo guardato con speranza e fiducia alle azioni messe in campo sin dal suo insediamento con atti ed ordinanze che avrebbero potuto diventare il punto di riferimento per tutta la portualità nazionale: ci riferiamo all'introduzione dei livelli di servizio, peraltro frutto di una normativa nebulosa che rimanda la loro definizione, oltretutto non perentoria, alle Autorità di Sistema, mai finora sperimentati. Avevamo guardato con altrettanta fiducia alla volontà espressa e sottoscritta di arrivare alla definizione di un Accordo di Programma che avrebbe potuto diventare, anch'esso, un modello da adottare in altri Porti. Niente di tutto questo è accaduto".
"Con la consapevolezza che sia in ogni caso necessario un cambio di passo a livello nazionale che affronti e stabilisca nuovi modelli organizzativi e comportamentali da parte degli attori della filiera logistica portuale, a partire dall'autotrasporto, richiediamo la convocazione urgente del Tavolo ai fini della messa a punto dell'Accordo citato" concludono le associazioni.
Tra gli ulteriori motivi della necessità di convocare il tavolo tra le parti il fatto che, nonostante l'importante calo dei traffici, nelle poche giornate di afflusso al Porto permangono i problemi denunciati da decenni e cercare soluzioni ai problemi oggi, in vista di una ripresa dei traffici domani, eviterà di ritrovarli invariati.