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Prospettive e sviluppo del trasporto via mare: la possibile rivoluzione verde per il Golfo e la Riviera

Si è concluso con importanti spunti e auspici il convegno promosso da Dltm, Atena La Spezia e Promostudi


Non un convegno legato alla teoria, ma un evento trasformato in tavolo di lavoro per mettere nero su bianco le prospettive strategiche del trasporto marittimo passeggere nel Levante ligure ed evidenziare tendenze e criticità da risolvere, al fine di arrivare a un miglioramento e a uno sviluppo ulteriore del settore.

"Prospettive e sviluppo del trasporto via mare: la possibile rivoluzione verde per il Golfo e la Riviera", promosso da Distretto Ligure delle Tecnologie Marine, Atena La Spezia e Promostudi, ha dato vita a un confronto fra rappresentanti di enti e istituzioni – Comune della Spezia e di Casarza Ligure, Parco Nazionale delle Cinque Terre - , addetti ai lavori – Consorzio Marittimo "Cinque Terre Golfo dei Poeti", progettisti con professori dell'università di Genova, campus della Spezia, dottorandi e laureati nell'ateneo ora in forza presso aziende del settore.

L'area vasta – dalla Versilia a Sestri Levante - , auspicata dal presidente del Dltm Lorenzo Forcieri, è la dimensione in cui attuare questo cambiamento; il Golfo della Spezia ne è centro strategico, ma dovrà guardare anche all'entroterra per "crescere in modo compatibile con l'ambiente e contribuire a realizzare un diverso sviluppo del nostro territorio, facendo sì che il trasporto marittimo diventi pubblico e alternativa a quello terrestre. Un tentativo già fatto nel 2006, che non trovò riscontro". "Dobbiamo unire i puntini – ha aggiunto – mettendo insieme trasporto, innovazione e formazione, facendo sviluppare ognuno di essi e superando le divisioni di carattere amministrativo. La Spezia, con le sue caratteristiche, può rappresentare un caso nazionale, con uno sviluppo green e sostenibile capace di creare ricchezza in un ambiente diverso da quello del passato".

Un auspicio raccolto dall'assessore allo Sviluppo Economico e all'Università Patrizia Saccone, che ha messo in evidenza "la capacità del Dltm di anticipare le sfide del futuro, offrendo soluzioni sostenibili, anche grazie a momenti di riflessione come questo; l'auspicio è che questo incontro sia stimolo per dare il via a progetti innovativi, coinvolgendo tutti a sistema".
Una mission confermata dal professor Marco Ferrando, delegato del Rettore per il funzionamento del Campus della Spezia.

"Rendere la nautica più green è alla base del nostro dottorato di ricerca e siamo contenti di essere nel giro: vogliamo stimolare i nostri ragazzi a una mentalità più ecosostenibile, che fa bene a tutti".
"Ridurre l'impatto in termini di gas serra è il fine – ha sottolineato il presidente di Atena La Spezia, Ammiraglio Claudio Boccalatte – e dobbiamo gettare i semi in ottica di visione green per tutto il paese. Questa è anche l'utilità del nostro convegno: vogliamo ridurre l'impatto in termini di gas serra e coinvolgere le istituzioni a tutti i livelli, compreso il Parco nazionale delle Cinque Terre".

Dopo il saluto del sindaco di Casarza Ligure Giovanni Stagnaro, in rappresentanza del Tigullio, che ha raccolto l'idea di rendere operativi i collegamenti in modo da creare una rete strutturata in termini di tpl e con mezzi tendenti ad un approccio sostenibile, un contributo fattivo è arrivato anche da due realtà che ogni giorno si confrontano con il trasporto passeggeri da prospettive complementari: fornitori di servizio, come il consorzio "Cinque Terre Golfo dei Poeti" e come area marina protetta con il Parco Nazionale delle Cinque Terre.

Il presidente Rudy Biassoli ha presentato il consorzio, operativo da Viareggio a Moneglia, raccontandone la storia e illustrandone i servizi, ma anche dando spunti preziosi nell'ottica di un allargamento, fedele all'intento dell'evento di raccontare buone pratiche, ma anche di evidenziare i punti di crticità: fra le sue segnalazioni, la mancanza di banchine a Pagliari e Panigaglia, che risulterebbero strategiche. Guardando ai servizi erogati – di linea e portuali - , l'auspicio ad aumentare la circolarità si scontra con costi di gestione non semplici da sostenere. Sono vari i campi di miglioramento che il consorzio, fra i primi in Italia a livello di passeggeri e imbarcazioni, persegue a livello ambientale, con la sua flotta di 17 unità, a cui si aggiunge il Biim – battello ibrido innovativo modulare – "simbolo dell'innovazione e della ricerca che fa la società, per cui ci sono però difficoltà riguardo la catena dell'idrogeno e il bunkeraggio, ma che ci permette di guardare alla strada del futuro": trattamento acque nere, sostituzione di motori dopo sei anni di vita, utilizzo di pitture e detergenti sostenibili, scafi dislocanti che permettono di consumare meno carburante., E c'è anche il pagamento di una fee di un euro a passeggero per ogni ingresso nell'Amp delle Cinque Terre. "La chiusura del cerchio è stato il rilascio della certificazione 14001 nel 2024 per tutte le imbarcazioni del consorzio da parte del Rina, cosa che ci rende orgogliosi".

Claudio Valerani, funzionario dell'Amp delle Cinque Terre, che nel 2025 istituirà una "Ztl" per le barche al fine di tutelare le specie animali dallo stress acustico, ha illustrato tutti gli studi effettuati dall'ente riguardo gli effetti di tali emissioni, mettendoli in relazione con la sostenibilità ambientale. "Questa deve essere una sfida corale e abbiamo stabilito le regole in un protocollo tecnico d'intesa, contenente anche un cronoprogramma, dal 2025 al 2027. Ci sono diversi amici con cui condividiamo gli studi per individuare strategie innovative e sostenibili nell'area: questa è una sfida che accomuna enti e imprese intorno all'area marina protetta, nella direzione della transizione ecologica".

Dopo questo primo blocco, la seconda parte del convegno è stata incentrata sugli interventi tecnici, con un'alternanza fra professori e dottorandi dell'ateneo, che hanno spaziato sulle questioni inerenti la progettazione di soluzioni a basso impatto ambientale e la presentazione di prototipi e un'analisi della produzione di energia pulita, che potrebbe – pur assicurando benefici in chiave locale – avere ricadute negative a livello globale, se ottenuta causando alte emissioni. L'approccio integrato verso la decarbonizzazione del trasporto marittimo è stata introdotta dal professore associato del Diten Michele Martelli e dal dottorando in Ingegneria Navale e Nautica Luca Maloberti, con un'analisi delle emissioni e di come possano essere ridotte intervenendo sia a livello progettuale sia a livello di gestione operativa.

"La decarbonizzazione – ha sottolineato quest'ultimo – richiede un mix diversificato di tecnologie scelto in base alle specifiche esigenze applicative; in particolare, per un settore sfidante come quello marittimo, è necessaria la collaborazione fra le istituzioni".

A completare il programma, con una serie di progetti cantierabili che guardano al domani, sono stati il professor Massimo Musio Sale del Dad dell'Università di Genova, la professoressa Angela Denise Peri, con "Poseidon. Progetto vanzato di un catamarano solare in duplice configurazione ibrida ed elettrica per il trasporto passeggeri", l'ing. Laura Nicoli di Benetti Yachts con "Imbarcazione Net0: studio di un impianto propulsivo ibrido per la navigazione nelle aree marine protette", l'ing. Sofia Bencini (Azimut Yacht) con "NoEmi: progetto di un traghetto per il trasporto passeggeri con propulsione a idrogeno, ideato per la navigazione in aree marine protette", l'ing. Matteo Zangrandi di Vulkan Italia con "Propulsioni ibride: ottimizzazione e il ruolo del system integrator". Ha concluso il direttore del Dltm, Giovanni Caprino, che si è concentrato sul ruolo dell'innovazione . "Non è un leitmotiv pensare ad un trasporto più green – ha aggiunto - , ma guardare ad un'esigenza del futuro. Serve far sistema sulla gestione dell'elettrificazione, sfruttando anche l'idea di boe di alimentazione e senza dimenticarci degli obiettivi di ottimizzazione delle carene. Il Distretto continua, così a far sistema, fedele al suo compito di favorire l'incontro fra domanda e offerta fra imprese e ricerca".

Con questo ventaglio di questioni, auspici, soluzioni il convegno organizzato da Dltm, Atena La Spezia e Promostudi ha gettato le basi per qualcosa di più di un semplice confronto, trasformandosi in tavolo operativo per guardare al domani.

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