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Premio Montale Fuori di Casa 2023 a Nuti e Pignatelli per la Sezione "Il Genio delle Donne"

La cerimonia di premiazione si terrà a Firenze il 12 ottobre.

Dopo le premiazioni che nel 2023, come ogni anno, si sono svolte a Genova e a Milano, il “Premio Montale Fuori di Casa” ritorna a Firenze con la sezione Il Genio delle Donne, che si realizza con il Patrocinio e il contributo della Regione Toscana.

Genova, Firenze e Milano sono infatti le città a cui più di altre è legato il nome del Premio Nobel ligure che a Genova è nato, a Firenze ha svolto per anni il ruolo di Direttore del Gabinetto Vieusseux e a Milano quello di giornalista per il “Corriere della Sera”.
A Firenze in passato sono già state premiate per questa sezione alcune famose donne toscane, la giornalista Lucia Goracci, l’attrice Laura Morante, la scrittrice e giornalista Sandra Bonsanti.

Quest’anno, il 12 ottobre, nella Sala Ferri del Gabinetto Vieusseux (Piazza e Palazzo Strozzi di Firenze) alle ore 17 avrà inizio la cerimonia di premiazione di altre due esponenti di spicco del Genio femminile toscano: la professoressa Sabina Nuti, Rettrice della Scuola Superiore di istruzione universitaria Sant’Anna di Pisa e la scrittrice Anna Luisa Pignatelli. Dopo i saluti del Senatore Riccardo Nencini, Presidente del Gabinetto Vieusseux, di Eugenio Giani, Presidente della Regione Toscana e di Alessia Bettini, Vicesindaca del Comune di Firenze, sono previsti gli interventi di Adriana Beverini, Presidente del “Premio Montale Fuori di Casa” e di Lucilla Del Santo, Responsabile della Sezione “Il Genio delle Donne”. In dialogo con Sabina Nuti sarà la giornalista de “La Nazione” di Firenze Letizia Cini. A presentare Anna Luisa Pignatelli l’estetologa ed orientalista Grazia Marchianò. Coordina il pomeriggio Alice Lorgna, PR manager “Premio Montale fuori di casa”.

La Presidente Adriana Beverini sottolinea quanto importante sia questa sezione del Premio dedicata alle donne, ed in particolare alle donne toscane, dal momento che Montale ha sempre trovato ispirazione e particolare “cura” nei confronti e da parte del mondo femminile, ad iniziare dalla sorella Marianna che, nelle lettere alle amiche parlando del più giovane fratello Eugenio, lo denominava “Genio”, alla studiosa di Dante e professoressa ebrea americana Irma Brandeis che incontrò al Vieusseux, sino alla francesista Maria Luisa Spaziani che lo accompagnò negli anni milanesi, non facendogli mai mancare la sua approfondita conoscenza della letteratura e della lingua francese.

A fine premiazione verranno donate ai presenti, sino ad esaurimento, copie del libro di Anna Luisa Pignatelli Il Campo di Gosto (Fazi Editore).

Sabina Nuti è stata eletta nel 2019 Rettrice della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, un ateneo pubblico ad ordinamento speciale con la missione di promuovere il merito e l’innovazione, svolgendo attività di ricerca di frontiera e di formazione per allievi di talento selezionati su base nazionale e internazionale.
Nata a Pisa, dove ha studiato e si è laureata, ha conseguito il Master in Business Administration presso l’Università Bocconi. Nel 1989-1990 ha svolto un progetto di cooperazione in Guatemala, e successivamente ha lavorato presso l’Università Bocconi fino al 2000.
Dal 2000 è Professore Ordinario di Economia e Gestione delle Imprese alla Scuola Superiore Sant’Anna, dove ha fondato il Laboratorio Management e Sanità dell’Istituto di Management.
È responsabile scientifico del Sistema di Valutazione della Performance dei Sistemi Sanitari Regionali della Scuola Superiore Sant’Anna per il network di diverse regioni italiane.
Ha collaborato con AGENAS (Agenzia Sanitaria per i Servizi Sanitari Nazionali) per la valutazione della resilienza dei sistemi sanitari regionali italiani ed è stata membro del Comitato Scientifico del Programma Nazionale di Valutazione Esiti.
Dal 2016 al 2022 è stata membro dell’Expert Panel on Effective Ways of Investing in Health della
Commissione Europea.
Dal 2020 al 2022 è stata membro del Consiglio di Amministrazione dell’Istituto Superiore di Sanità.
È responsabile di progetti di ricerca a livello nazionale e internazionale e autore di numerose pubblicazioni scientifiche sul tema della valutazione e dell’organizzazione dei servizi sanitari pubblici. Fa parte dell’Editorial Board di numerose riviste scientifiche internazionali.
Per la Scuola Superiore Sant’Anna ha promosso il progetto merito e mobilità sociale (Me.Mo.), programma di orientamento alla scelta universitaria destinato a studenti di alto merito figli di genitori non laureati.
A marzo 2023 è stata nominata, dalla Ragioneria generale dello Stato, dipartimento del Ministero
dell’economia e delle finanze, componente del Comitato scientifico sulla revisione della spesa pubblica, con funzione di indirizzo e programmazione delle attività di analisi e valutazione.
A luglio 2023 è stata nominata dal Ministero della Salute quale componente del Tavolo Tecnico per lo studio delle criticità emergenti dall’attuazione del Regolamento dell’Assistenza ospedaliera e dall’attuazione del regolamento dell’Assistenza territoriale.


Anna Luisa Pignatelli, toscana di nascita, ha studiato a Siena e a Firenze, laureandosi in Scienze Politiche alla Facoltà Cesare Alfieri di Firenze.
Ha vissuto molti anni all'estero ed in particolare in Corea del Sud, dove ha studiato lingua e letteratura coreana, Tanzania, Portogallo e per lunghi periodi in Guatemala, paese sulle cui comunità indigene di origine maya ha pubblicato nel 1989 Maya, vita d’oggi degli uomi di mais, e un romanzo, edito a Parigi da La Différence nel 2012, Le lac Indigène, tradotto poi anche in spagnolo.
Le sue origini toscane emergono nei successivi romanzi, L'ultimo feudo (Premio Fiorino d’argento Città di Firenze 2002) con prefazione di Luciana Stegagno Picchio, Buio (2006) e Ruggine (2016).
In Francia ha vinto nel 2010 il Prix des Lecteurs du Var con il suo romanzo Noir Toscan che, nel 2009, è arrivato finalista del premio Femina per la letteratura straniera.
Con Ruggine, molto apprezzato dal pubblico e dalla critica, ha vinto il Premio Lugnano 2016.
Sempre con l’Editore Fazi è uscito Foschia nel 2009.

 

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