Durante il normale servizio di controllo del territorio in via XX Settembre, una pattuglia della Polizia Locale notava uno scooter in sosta, nei pressi di un noto hotel cittadino, col motore acceso e le chiavi inserite. Immediatamente avviavano gli accertamenti di rito per verificare che il veicolo non fosse oggetto di furto e contattavano i proprietari, una coppia spezzina per la restituzione. Tuttavia da controlli più approfonditi, lo scooter risultava privo di assicurazione, con omessa revisione e con gravami fiscali per debiti. Il proprietario riferiva già verbalmente di non essersi reso conto della mancanza dello scooter dalla sua area privata, poichè a suo dire non usato da molto tempo, tanto che si recava presso il Comando per presentare formale denuncia di furto ed ottenere così la restituzione. Questo comportamento però destava ulteriori sospetti negli agenti, tanto da ritenere opportuno consultare il sistema di videosorveglianza cittadino ed il controllo elettronico targhe e transiti, dal quale ne scaturiva un quadro molto diverso rispetto a quanto dichiarato. Lo scooter infatti era stato utilizzato dalla moglie che, probabilmente alla vista della pattuglia della Polizia Locale, si era affrettata a parcheggiare e dileguarsi, lasciandolo però col motore acceso. Nei giorni precedenti inoltre, contrariamente a quanto dichiarato e verbalizzato nella denuncia, era stato usato anche dal marito in varie occasioni, nonostante fosse appunto senza assicurazione e revisione, con gravi rischi per la cittadinanza nel caso in cui avesse cagionato un incidente.
Al termine di tutti gli accertamenti, dai quali risultava anche che la conduttrice aveva guidato il mezzo senza patente, veniva pertanto sanzionata per tutte le violazioni accertate per un importo di svariate migliaia di euro, nonchè deferita all'Autorità Giudiziaria per simulazione di reato in concorso con il marito per aver presentato una falsa denuncia di furto dello scooter.