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Gli agenti della Squadra Mobile spezzina hanno analizzato i filmati della videosorveglianza e sono riusciti ad identificare l'auto e l'uomo alla guida.

Nei suoi confronti è stato emesso l'ordine di allontanarsi e non rientrare nei comuni della nostra provincia per tre anni.

Contengono l'invito a chiamare un numero, che però non ha nulla a che fare con i Centri per l'Impiego ed è, ovviamente, a pagamento.

Individuati e perquisiti diversi cittadini italiani in Veneto, in Liguria, in Puglia e in Sicilia.

La Camera di Commercio ha dato evidenza sul proprio sito delle casistiche più frequenti di richieste ingannevoli di pagamento ricevute dalle imprese.

Denunciati anche un uomo di 63 anni e due giovani donne che hanno beneficiato dei soldi illecitamente sottratti dal bancoposta della vittima.

Le offerte che si trovano su “internet” sono sicuramente allettanti ma, allo stesso tempo, pericolose.

Il raggiro è avvenuto ai danni di un ristorante del centro della Spezia. Ecco il modus operandi e la descrizione dell'autore del gesto.

Si tratta di un uomo della provincia di Siracusa, già noto alle forze dell’Ordine.

Ecco come ha fatto a non cadere nella trappola. Poi l'immediata denuncia ai Carabinieri.

Due addetti, muniti di cartellino, hanno suonato all'appartamento dell'anziano per collegare falsi dispositivi.

Si invitano i cittadini che dovessero ricevere richieste di denaro in cambio di non meglio specificate riviste di informare le forze dell'ordine.

I fatti risalgono a gennaio e febbraio di quest'anno.

Sfruttato il brand Enel. L'azienda si è già mossa per tutelare se stessa e i clienti.

Gli anziani soli sono i soggetti più esposti al rischio truffe da parte di associazioni criminali che ne vogliono approfittare per rubare risparmi.

Messaggi di posta elettronica e whatsapp con file apparentemente comuni, ma che sono in realtà malware o programmi che si installano nel pc.

Le indagini dei Carabinieri hanno permesso di risalire ai responsabili, due le denunce per truffa.

L'uomo, una volta compreso di essere stato truffato, si è rivolto alla Polizia di Stato.

Un allevatore di Santo Stefano ha venduto illegalmente alcuni esemplari di Psittacus erithacus, comunemente noti come pappagalli cenerini.

Le due donne, insospettite dai documenti mostrati dal locatore, hanno chiamato le Forze dell'Ordine.

Un uomo gli aveva consegnato tre oggetti spacciati per preziosi chiedendo in cambio una somma di denaro per rientrare in Svizzera.

Le indagini, condotte dalla Polizia Locale di Santo Stefano, hanno portato alla denuncia di 7 persone, al vaglio la posizione di un'altra.

La Polizia mette in guardia dal possibile ripetersi di episodi simili.

Raggirati con il metodo della ricarica tramite Postepay.

Denunciato un 33enne residente in provincia di Brescia.

La donna senza rendersene conto aveva inviato un pagamento al truffatore.

Finti volontari propongono al telefono esami domiciliari.

I due sono stati trovati in possesso del coltello a serramanico utilizzato per forare le gomme.

Stampate 20000 copie. Carabinieri negli uffici postali ogni primo del mese per fornire informazioni e distribuire l'opuscolo.

Studio Legale Dallara

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