Nella mattinata di mercoledì 30 settembre, veniva richiesto l’intervento della Squadra Volante del Commissariato di Sarzana in via Muccini, nei pressi dell’istituto bancario, a seguito di alcune minacce subite da un pensionato.
Sul posto, gli operatori interloquivano con il personale dell'istituto bancario e con un cittadino ottantenne che poco prima era stato avvicinato da una persona di circa 50 anni che, a bordo di un’autovettura, dopo averlo coinvolto in alcuni falsi ‘ricordi’ del passato, gli aveva consegnato tre cofanetti contenenti due orologi marca ‘Paterson’ ed un bracciale in acciaio della stessa marca, con la dichiarata intenzione di fargli un regalo, col pretesto di non poter riportare gli oggetti in Svizzera per problemi di sdoganamento.
L’anziano dapprima rifiutava, poi vista l’insistenza dell’uomo decideva di accettare ed a questo punto gli veniva chiesta, a fronte dell’asserito valore di 1740€ dei tre oggetti, la corresponsione dell’Iva versata, pari ad un importo di 840€, ammonendolo di non vendere i beni ricevuti.
L’anziano replicava di non disporre di tale somma per cui veniva invitato dal truffatore a prelevare una piccola somma tale da poter coprire le spese di viaggio per poter ritornare in Svizzera; non avendo con sé nemmeno il portafogli chiedeva allo sconosciuto di lasciargli le sue generalità ed il suo indirizzo in Svizzera per potergli inviare la piccola somma di denaro richiestagli.
Notato però lo stato di agitazione che stava avanzando nel suo interlocutore e temendo di essere oggetto di una truffa, il pensionato reagiva al meglio, dirigendosi presso l’istituto bancario lì vicino per chiedere assistenza.
A questo punto l’uomo richiedeva la restituzione della borsa con i tre cofanetti e, dopo essere sceso dall’auto, minacciava la sua vittima che però riusciva ad entrare nella banca e a raccontare tutto al personale presente che richiedeva l’intervento degli agenti del Commissariato di Sarzana.
I tre cofanetti venivano debitamente sequestrati dal personale operante e sono in corso le indagini per risalire all’identificazione del truffatore grazie anche all’ausilio delle riprese del sistema di videosorveglianza sito all’esterno della banca stessa.
Grazie all’astuzia del pensionato ed alla collaborazione del personale della banca, si è riusciti ad evitare il peggio. Ora il lavoro agli investigatori per dare nome e cognome a chi ha agito senza scrupoli in pieno giorno, in città, verosimilmente un cittadino italiano cinquantenne, alto circa 175 cm, calvo al centro della testa con i capelli neri solo sul laterale, di corporatura robusta e vestito di scuro, sceso da un’autovettura nera.
Si tratta spesso di truffatori seriali che vengono da fuori provincia o regione e che, messi a segno alcuni colpi con modalità analoghe, si spostano altrove. Per questo, è massimo il coordinamento con gli altri uffici di polizia, per individuare analoghi modus operandi registrati altrove.
Intanto la Polizia di Stato raccomanda la massima attenzione nei contatti con estranei che con stratagemmi vari richiedono soldi, sia in casa che per strada.