Dopo l'interrogatorio di garanzia di ieri a Giovanni Toti, questa mattina è stata la volta di Matteo Cozzani. L'ex sindaco di Porto Venere, attuale Capo di Gabinetto del Presidente della Regione Liguria, si è presentato di fonte al gip Paola Faggioni ed ha reso dichiarazioni spontanee, negando le accuse mosse a suo carico.
Secondo quanto riportato da agenzie di stampa, Cozzani si sarebbe anche detto disponibile a chiarire tutto, una volta studiate le carte, e potrebbe anche dimettersi dal suo incarico. Il legale, in attesa di decisioni formali in tal senso, non avrebbe ancora fatto istanza di revoca degli arresti domiciliari per il suo assistito.
Come emerge dalla comunicazione ufficiale della Procura, la cui diffusione martedì 6 maggio ha fatto scoppiare il caso, Matteo Cozzani, è accusato del reato di “corruzione elettorale” (art. 86 dpr 570/1960), aggravato dalla circostanza di cui all’art. 416-bis.1 c.p. in quanto commesso al fine di agevolare l’attività dell’associazione mafiosa Cosa Nostra, segnatamente il clan Cammarata del Mandamento di Riesi con proiezione nella città di Genova, e di corruzione per l’esercizio della funzione"