Una anticipazione che ha lo scopo di fare “gustare” subito agli spezzini questo nuovo affaccio al mare: così il Presidente dell'Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale, Mario Sommariva, spiega la restituzione all'uso pubblico dei primi 5mila metri quadri di Calata Paita, liberati dal 1° gennaio 2022.
In pochi mesi, visto che l'orizzonte è la fine di questa primavera o al massimo l'inizio dell'estate, in quest'area dovrebbero essere realizzate una sorta di casette prefabbricate da destinare a bar e ristoranti, in modo che gli spezzini possano fruire subito di questo affaccio sul mare, atteso da decenni.
La scelta è stata rivendicata in prima persona dal Presidente Sommariva, nel corso dell'audizione nella III Commissione Consiliare del Comune della Spezia: “Mi assumo in pieno la responsabilità e la paternità di questa scelta, motivata dal fatto che dopo lunghi anni in cui il tema è stato al centro del dibattito cittadino, ho ritenuto utile che la città recuperasse uno spazio urbano sul mare in tempi brevi, per avere intanto questo suo spazio... “in attesa del waterfront”, come è stato detto dall'amministrazione comunale. E' una sorta di anticipazione della fruizione complessiva di tutta l'area, che ha una estensione di 41mila metri quadrati”.
“Senza fare cose eclatanti – ha riconosciuto il Presidente, rispondendo alle critiche di alcuni consiglieri comunali – Proprio per restituire subito quest'area alla fruizione della città, abbiamo scelto di realizzarvi un progetto fattibile in tempi molto celeri”.
Il progetto è quello dello studio Fabrica presentato circa un mese fa che, come ha confermato il Segretario generale dell'AdSP Francesco Di Sarcina, ha valore di progetto esecutivo ed è in fase di approvazione. Già entro una o due settimane dovrebbe partire la gara per l'aggiudicazione dei lavori.
Si tratta di un progetto che riguarda solo questi 5mila metri quadrati di Calata Paita e che, ha evidenziato Sommariva rispondendo a chi lamentava che si tratti di qualcosa di “già visto” in città, una sorta di duplicato di quanto già c'è in centro storico, "non inficia la destinazione futura dell'area nel complesso. Si tratta, appositamente, di un progetto che prevede prefabbricati che possono essere facilmente smontati”,
Una destinazione temporanea, quindi, che da un lato nulla pregiudica per il futuro, ma dall'altro lato permetterà agli spezzini, già la prossima estate, di riappropriarsi di una parte di Calata Paita.
“Credo – specifica Sommariva – che non essendo richiesti ai gestori delle attività investimenti di tipo infrastrutturale che richiedono tempi di ammortamento molto lunghi, quella che viene offerta sia una opportunità sostenibile dal punto di vista della convenienza economia. Le concessioni avranno probabimnete durata di 24 mesi e saranno messe a bando”.
“Fermo restando – aggiunge - il fatto che qualora poi si aprissero delle opportunità per il futuro, quando il progetto per i complessivi 41metri quadrati sarà realizzato, queste attività possano riproporsi”.
La vera partita, insomma, e l'ovvietà dell'affermazione è anche nei semplici numeri, si giocherà al momento della progettazione di tutti i 41mila metri quadrati. Intanto, per sondare il terreno, c'è un avviso di consultazione che serve per verificare se nel mercato ci sono dei soggetti che hanno interesse ad una progettualità complessiva dell'area. Quando si chiuderà, il 22 febbraio, si potrà quindi avere già un'idea dell'appeal che Calata Paita ha su potenziali investitori.
Tra questi potrebbe esserci anche la famiglia Platek, proprietaria dello Spezia Calcio. Il Presidente, infatti, accompagnato da Mario Sommariva, ha voluto vedere di persona l'area. “Non credo lo abbia fatto solo per curiosità personale – si sbilancia lo stesso Sommariva – Su questo proprio la consultazione potrebbe dirci qualcosa”.
Nulla, insomma, per ora è deciso sul complesso di Calata Paita, ma ai timori palesati da alcuni Consiglieri comunali su quello che ne sarà e su una progettazione che si ritiene lasciata troppo ai privati, il Segretario Di Sarcina chiarisce: “Quando si riempie un'area, soprattutto importante come questa, di contenuti, le decisioni devono essere il combinato disposto della volontà del territorio e degli interessi manifestati dagli investitori. Non c'è dubbio che le scelte devono essere fatte anche sulla base di questo, da qui la decisione di fare la consultazione, il cui effetto è anche quello, al di là di sapere se ci siano soggetti interessati ad investire, di fare conoscere al mondo La Spezia e le sue potenzialità”.
Su quello che potrà essere realizzato nell'area, Di Sarcina spiega: “Il piano regolatore della Spezia si integra con il piano particolareggiato di Calata Paita per cui le previsioni progettuali all'interno di quell'area devono essere conformi a quanto qui stabilito”.
Resta ancora aperta anche l'ipotesi che il Comune possa essere il concessionario dell'area.