Ieri pomeriggio, un uomo stava tranquillamente consumando una birra al bancone in un bar del centro ma, alla vista della pattuglia della Polizia Locale che ha fatto il suo ingresso nel pubblico esercizio per controllare i green pass e le altre disposizioni in materia di COVID, ha tentato di guadagnare l’uscita cercando di non dare nell’occhio.
L’uomo, un extracomunitario, è stato fermato prima dell’uscita e, alla richiesta degli Agenti, ha mostrato un green pass apparentemente regolare.
Sono state quindi effettuate le verifiche di legge ed il pass è risultato valido ed intestato ad una certa persona; per avere riscontro della corrispondenza tra intestatario pass e colui che ne faceva uso, gli agenti hanno richiesto al soggetto controllato di mostrare un proprio documento di identità.
Dopo aver tergiversato parecchio, l’uomo ha ammesso di non possedere documenti cosicché è stato condotto presso la Questura per le operazioni di identificazione: da queste è emerso che si trattava di un cittadino libico di 42 anni clandestino sul territorio nazionale.
Si è avuta così la prova che il green pass da lui esibito apparteneva ad altro individuo, compatibile per età (quarantunenne) ed anch’egli straniero.
Per il libico è scattata quindi la denuncia all’Autorità Giudiziaria per la sua posizione irregolare in Italia e, come atto dovuto, gli è stata contestata la sanzione da 400,00 a 1.000,00 euro per la consumazione al bar senza green pass.
Ma i guai per lui non sono finiti: sono ancora in corso le indagini finalizzate ad appurare se a suo carico si può ipotizzare il delitto di “sostituzione di persona”, previsto dall’art. 494 del codice penale e punito con la reclusione.