La sconfitta di stasera delle Aquile al cospetto del Verona al Mapei Stadium viene da lontano, dalla decisione di affidare a Eduardo Macia le chiavi della salvezza dello Spezia, ovvero dare mandato ad un ottimo dirigente sportivo, ma forse non altrettanto ottimo selezionatore di giocatori, di formare una rosa in grado di raggiungere la salvezza con una certa tranquillità, anche grazie al tesoretto di 25 milioni di euro accumulato in gennaio a seguito della vendita di Kiwior all'Arsenal.
Per restare in serie A - disse proprio Macia in conferenza stampa - non si potevano più fare scommesse su giovani promesse, ma servivano giocatori esperti, già pronti per la serie A: infatti arrivarono in sequenza Moutinho, Cipot, Wisniewski ed Esposito dalla serie B, Shomurodov in prestito dalla Roma e Zurkowski, con l'attenuante di avere però un serio problema fisico che ne ha penalizzato il rendimento.
I risultati si sono visti via via, sotto la guida si Semplici sono arrivate le due clamorose vittorie contro Milan e Inter, ma il tecnico toscano ha fallito quasi in tutti gli scontri diretti, arrivando alla sfida di stasera con 9 indisponibili, tra cui 7 infortunati non recuperati dallo staff di riabilitazione aquilotto.
Stasera il Verona ha disputato senza dubbio la sua miglior partita, trovando tre gol mai fatti in campionato, conquistando un'incredibile salvezza dopo essere stato per quasi tutto il campionato nelle posizioni di coda. Da gennaio il Verona ha cambiato passo, iniziando a credere nella salvezza malgrado i ripetuti alti e bassi nei risultati, ma stasera non ha rubato nulla allo Spezia, affermandosi alla fine di una partita vibrante, con tante azioni da ambo le parti.
Spiace per lo Spezia, che ora dovrà fare quadrato per ritrovare le risorse tecniche e motivazionali per risalire in fretta la china. Primo passo auspicabile: azzerare lo staff tecnico che deve assumersi le proprie responsabilità.