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Gabbiani (SEL): "Se una cità si nega come polo culturale vincono egoismo e individualismo"

Si è svolto venerdì pomeriggio, con buona partecipazione di pubblico, l'incontro sulla cultura organizzato dal circolo spezzino di Sel. Sono interventuti Vimal Carlo Gabbiani, a cui è stata affidata la relazione introduttiva, Diego del Prato (assessore alla cultura al Comune della Spezia) e Riccardo Badino (responsabile regionale cultura di Sel).

"Se una città si chiude in se stessa, si nega come luogo di produzione e di fruizione culturale - ha affermato Gabbiani - l'egoismo e l'individualismo diventano egemoni; viceversa se è animata da una vita culturale ricca, la città diviene fonte di aggregazione positiva, di scambio, di relazione fra le persone. L'investimento in cultura è in questo senso veramente strategico: mette in discussione il cinismo e la pigrizia dei modi di pensare e funge da traccia per costruire un sistema di valori differenti. La crisi economica che stiamo vivendo ci impone di ripensare ad un altro concetto di economia, ad un altro concetto di lavoro e soprattutto ad un altro concetto di umanità; in questa ricerca, complicata e affascinante, la cultura sarà elemento essenziale."

"Le risorse sono poche ma proprio nei momenti di difficoltà - ha sostenuto l'assessore Del Prato - la cultura può essere il valore aggiunto. Da quando ho preso in mano l'assessorato ho dato un indirizzo chiaro: il tempo dei personalismi, delle "marchette", dei piccoli protagonismi è finito. Occorre una regia di insieme capace di valorizzare le risorse presenti sul territorio all'insegna della qualità e non della quantità, come abbiamo cercato di fare con il Premio Exodus e come faremo per le iniziative dell'ultimo dell'anno.

Puntare sulla qualità, sprovincializzare, razionalizzare: questi sono e saranno i cardini della mia azione come come assessore. Ricercherò l'unità d'azione con le altre istituzioni, a partire dai Comuni del golfo, e farò proposte precise di collaborazione alla Fondazione Carispe. Circa i contenuti, il mio intento è quello di seguire la vocazione del nostro territorio: il mare. Siamo una città di mare; non abbiamo magari una spiaggia dorata ma abbiamo una storia importante, fatta di competenze e culture, che deve essere valorizzata. Ecco perchè realizzeremo un Museo della Marineria, collegato alla nostra Festa biennale, che oggi è la punta di un iceberg che non c'è ancora. Centrale, inoltre -ha concluso del Prato- è l'attenzione ai giovani, ai loro linguaggi e alla loro voglia di fruire e produrre cultura. Anche per questo affideremo la direzione del Civico e del CAMeC a giovani talenti".

"Occorre razionalizzare gli investimenti, tagliare gli sprechi - ha affermato Badino - ma non far prevalere la logica del mercato anche in campo culturale. La valenza prima dell'investimento in cultura deve essere sociale. Non si può ridurre la cultura ad una sorta di eventificio, che spesso si tramuta in un festival del kitsch. La cultura è un bene comune fondamentale, che più viene condiviso più diventa grande. Unire le deleghe del turismo e della cultura negli assessorati è comprensibile, ma può essere molto pericoloso. La legge regionale che si sta discutendo in Regione Liguria va corretta perchè destina troppe risorse al turismo a scapito della cultura , destinata ai residenti, che sono i primi a viverla".

Numerosi gli interventi dei partecipanti all'incontro, tra i quali quelli dello storico Scaramuccia e del digente scolastico Cornetto. In particolare Luca Basile (responsabile provinciale cultura del PD) e Luca Pagano (studente fuorisede all'Università di Torino) hanno posto rispettivamente l'accento sulla modalità gestionale delle risorse e sulla questione giovanile.

Basile ha affermato che "risorse, strutture, competenze del mondo culturale devono fare sistema. Solo così, muovendosi in maniera sinergica, si saprà meglio individuare gli obiettivi cruciali e il modo migliore per raggiungerli. La Fondazione Carispe va troppo per conto suo, va portata a una logica di sistema, cercando di evitare che si ritragga, come avvenuto in passato"

"Vorrei - ha detto Luca Pagano - una Spezia generosa con i suoi giovani. Una città capace di accogliere, di essere vitale. Vanno create tutte le opportunità e gli incentivi perchè i giovani spezzini possano tornare nella loro città dopo gli studi per contribuire a cambiarla e a renderla migliore. Come ha cercato di fare Nichi Vendola in Puglia. In un momento così difficile per il Paese non c'è posto per la rassegnazione ma per l'impegno. Occorre far soffiare in tutte le città il vento di una cultura più giusta e più solidale".

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