"L'Italia è l'unico paese in Europa dove i salari sono diminuiti dal 1990. Lavoriamo tanto, spesso in modo precario, senza tutele, con salari insufficienti per vivere dignitosamente. Il 19,5% delle persone che lavorano è sotto la soglia di povertà, e questo dato aumenta drammaticamente tra i lavoratori e le lavoratrici sotto i trent'anni", spiegano da Rifondazione Comunista, uno dei partiti che sta promuovendo una legge di iniziativa popolare per l'introduzione di un salario minimo legale legato all'inflazione. Un'iniziativa "per far sì che chiunque, qualunque sia il lavoro che svolge, guadagni almeno 10 euro l'ora, con la garanzia che lo stipendio si adegui nel tempo all'inflazione. Pensiamo che sia un obiettivo importante, in linea con altri paesi europei. Ricordiamo che ad oggi sono solo 6 su 27 i paesi dell'Unione Europea (tra cui l'Italia) a non avere un salario minimo".
"Un obiettivo necessario per ridurre lo sfruttamento e ridare dignità al nostro lavoro. Non è accettabile essere poveri pur lavorando. Un obiettivo ancora più importante, con l'aumento drammatico del carovita e dell'inflazione, che colpisce tutti i salari riducendo il potere d'acquisto delle persone - concludono da Rifondazione Comunista - Insieme possiamo dire basta ai contratti truffa e allo sfruttamento".
Questa settimana la raccolta firme si terrà:
Mercoledì 20 settembre ad Arcola dalle ore 9.30 al mercato settimanale in Piazza Falcone e Borsellino.
Venerdì 22 settembre doppia raccolta alla Spezia, alle ore 10.00 in corso Cavour angolo via Rattazzi, mentre alle 18.00 presso la Federazione provinciale del PRC in Via Lunigiana 545 a Migliarina.
Sabato 23 settembre, la mattina a Luni, alle ore 10.00 in via Aurelia - località Dogana (fronte bar Rustichini); il pomeriggio alla Spezia dalle ore 16.00 in Largo Cafferata (fronte Zara).