“La vetrina del settore socio sanitario allestita da Regione Liguria è scintillante, peccato che operatori e cittadini liguri non possano farne parte a pieno titolo”, così Milena Speranza segretaria generale Uil Fpl Liguria che, da settimane, raccoglie lo sfogo delle lavoratrici e dei lavoratori della sanità su tutto il territorio.
"Ecco - spiega - le ragioni della protesta che anima la triste estate del servizio sanitario pubblico in Liguria: visite di controllo degli oncologici sospese a tempo indeterminato, personale che salta i riposi anche per 12 ore, reparti che straripano, covid che incalza, organici sguarniti, medicina territoriale al palo, strutture sanitarie tutte da costruire o da rimodernare in attesa dei miracoli del Pnrr, liste di attesa chilometriche con conseguenti fughe fuori regione e divario digitale da colmare. Da Levante a Ponente della regione, passando per Genova, i turni di operatori sanitari, medici, e Oss rimangono scoperti con grande sacrificio delle visite di controllo, come è accaduto, ad esempio, nella Asl 1 Imperiese in cui sono sospese a tempo indeterminato le visite oncologiche di tipo 2 nella struttura complessa di Oncologia perché in organico sono rimasti solo quattro medici. Alla lista si aggiunge la sospensione dell’attività elettiva e chirurgica presso i presidi ospedalieri Asl 2 Savonese (sospensione dei ricoveri ordinari e sospensione delle attività di elezione chirurgica) e, a seguito di numerosi ricoveri per Covid-19, la Direzione Medica Asl 2 avanza una richiesta di disponibilità per turni in prestazione aggiuntiva per i medici presso aree covid dell’Ospedale Santa Maria della Misericordia di Albenga. Quel che si spera è che non vadano deserti i bandi per le sostituzioni del personale come spesso accade nelle province della Liguria. Nello spezzino manca il personale per coprire i turni al pronto soccorso, a Genova il covid riempie gli ospedali e in tutta la regione sta contagiando il personale".
“Regione Liguria dovrebbe spendersi subito per l’apertura di scuole ad alta specializzazione nelle province per la formazione di nuovi professionisti – spiega Milena Speranza – I reparti sono al limite, abbiamo bisogno di nuove figure per le strutture di comunità, per una medicina territoriale che sia davvero efficace e di supporto alle strutture sanitarie, lavoratrici e lavoratori che sappiano far fronte al disagio sociale che si fa spazio tra la popolazione più fragile e che incide sul benessere dei lavoratori della sanità. Inoltre mancano letti, i pronto soccorso sono intasati a rischio e pericolo degli operatori che, spesso, vengono aggrediti: cosa aspetta la Regione a dare contenuto e qualità alla sua scintillante vetrina?”