E’ sempre antipatico dire: avevamo ragione. Ma la sentenza del TAR che boccia l’arroganza di Regione, Provincia e Recos non lascia spazio a dubbi: Iren (Recos) in quanto aggiudicataria della gara europea del 2016 per il project financing si impegnava a ristrutturare il TMB di Saliceti, andato a fuoco nel 2013, e a realizzare un biodigestore da 39.000 tonnellate a Boscalino di Arcola secondo le previsioni del Piano regionale dei rifiuti.
Gli impegni di Recos sono sanciti nel contratto di servizio stipulato nel 2017 tra ACAM (allora pubblica) per conto dei comuni spezzini e da Recos. L’esito della gara fu recepito dal Piano d’area provinciale dei rifiuti e nel Piano d’ambito (6 agosto 2018). Tutto il Piano superò la Valutazione Ambientale strategica e fu votato dal consiglio provinciale.
Recos, per bocca dell’amministratore delegato di allora, Michele Stretti, aveva già annunciato a maggio 2018 a Ponzano Magra la volontà di realizzare il biodigestore a Saliceti, raddoppiando la capacità prevista dal PGR 2015, ultimo atto della giunta regionale Burlando-Paita. Insomma Iren lanciava la sua sfida sprezzante a una balbettante politica spezzina, a cui il progetto era stato mostrato mesi prima.
Gaudenzio Garavini come ultimo atto da amministratore di Acam, controllata dai comuni, nel settembre 2018 richiamò Recos al suo impegno a costruire il biodigestore. Ma non disse dove. Pochi mesi dopo, novembre 2018, Acam sarebbe stata assorbita da Iren e Garavini, cambiata casacca, diventava uno strenuo sostenitore del progetto Saliceti.
”Pacta sunt servanda”, i patti sottoscritti vanno conservati, si studia nel diritto romano: il contratto di servizio del project financing va rispettato. Lo hanno ribadito i giudici del TAR. Lascia davvero sconcertati l’annuncio del presidente della Liguria Toti che impugnerà la sentenza al Consiglio di Stato. La Regione e la Provincia dovrebbero far rispettare i Piani vigenti, come ha scritto il TAR.
Nel momento in cui ACAM e Iren nel 2018 sono diventati un’unica società, la tutela dell’interesse dei comuni spezzini a far rispettare i contenuti della gara (tariffe comprese), è passata in capo alla Provincia. Inutilmente fin dal 2019 abbiamo diffidato i vertici politici (Peracchini) e amministrativi (Casarino) dell’ente di via Veneto a provvedere.
Fino a venerdì scorso Regione e Provincia si sono nascosti dietro al TAR. Ora il paravento è caduto. Peracchini deve decidere che fare. Toti e il nuovo AD di Recos, il sarzanese Piccioli, si dicono preoccupati per la chiusura del ciclo dei rifiuti. Se avessero dato corso alla gara, avrebbero potuto iniziare a costruire un digestore da 39.000 tonnellate a Boscalino nel 2018. Tre anni fa il ciclo dei rifiuti alla Spezia e nel Tigullio sarebbe già stato chiuso.
Toti, Giampedrone, Peracchini e Recos: avete solo perso tempo.
No Biodigestore,
Sarzana, che botta!,
Acqua Bene Comune,
Cittadinanzattiva,
Italia Nostra.