Nel corso dell’audizione - nella quale sono intervenuti anche gli assessori della Regioni Sardegna, Calabria, Veneto e Sicilia, rispettivamente Quirico Sanna, Fulvio Orsomarso, Francesco Calzavara, Salvatore Cordaro - Scajola ha sottolineato che “il riconoscimento del valore aziendale ed il principio del legittimo affidamento dovrebbero rappresentare un punto fermo dal quale partire, così come peraltro ci era stato assicurato. Preoccupante, inoltre, la sottovalutazione del periodo transitorio considerando che la scadenza del 31 dicembre 2023 è assolutamente troppo breve per qualsiasi tipo di ragionamento".
"Questa azione precipitosa da parte del Governo - ha proseguito - rischia di mettere in difficoltà i territori, in particolare i Comuni, nel dover gestire in breve tempo delle evidenze pubbliche, che certamente porteranno a dei contenziosi, che rischiano di creare uno stallo pericoloso nel sistema turistico nazionale".
"Insomma siamo di fronte ad una situazione che rischia di mettere in serissima crisi un settore fondamentale per il nostro turismo come quello degli stabilimenti balneari ed aprire le porte alle multinazionali, il che – ha concluso Scajola - sarebbe un grave danno per tante famiglie e per la nostra tradizione balneare".