Sarà aperto dalle testimonianze degli abitanti di Gavassa (Reggio Emilia) l’incontro pubblico che si terrà sabato 21 alle ore 16 nell’ex cinema parrocchiale di Santo Stefano Magra.
“A Gavassa è in funzione da aprile un biodigestore realizzato da Iren. E’ tecnologicamente il gemello di quello che intendono costruire a Saliceti. Pomposamente era stato presentato dai vertici aziendali come un modello di impianto ecosostenibile. L’esperienza vissuta in questi sei mesi dagli abitanti prova il contrario: odori acri, nauseanti, rumori, sospetto inquinamento dell’acqua e dell’aria. Paralisi dell’azione di Asl e Arpa locali. Gli emiliani sono le nostre cavie”, hanno scritto in un comunicato il comitato No Biodigestore, Sarzana, che botta!, Acqua Bene Comune, Cittadinanzattiva, Italia Nostra, organizzatori dell’incontro a cui ha aderito Fridays for Future di Massa che stanno lottando contro il biodigestore del Cermec. Online giungerà anche la testimonianza di abitanti di Grosseto, che vivono lo stesso problema.
Interverranno gli europarlamentari Mariangela Danzì, 5 Stelle, e Brando Benifei, PD, che al Parlamento europeo hanno sostenuto con forza i contenuti della petizione alla Commissione europea sottoscritta dal sindaco Paola Sisti e dai cinque organizzatori dell’incontro: la violazione delle direttive europee sugli appalti pubblici, già censurate dalla Corte di Giustizia europea, su cui ha attirato l’attenzione dei comitati l’on. Danzì, l’inosservanza dei criteri ambientali ed economici di assegnazione dei fondi europei del PNRR.
Sulle problematiche degli impianti di produzione di metano dai rifiuti organici parlerà il professor Giuseppe Zicari, autore del libro Energie rinnovabili da biomasse.
Tre le finalità dell’incontro:
- informare i cittadini su come si è riusciti a tenere aperti i riflettori dell’Europa e dell’Anac sul progetto del biodigestore a Saliceti dopo la sentenza del Consiglio di Stato, al cui esame non è mai stata portata la questione delle gare vinte da Iren e censurate dalla Corte di giustizia europea:
- mettere in guardia gli abitanti non solo di Vezzano e Santo Stefano, ma anche di altri comuni sugli impatti ambientali e sanitari dei biodigestori e anche sui danni economici che derivano ai cittadini;
- valutare tutte le iniziative che ancora possono essere assunte in Italia e in Europa per convincere la Regione, la Provincia e Iren dal desistere dal progetto. Su questo punto i comitati lanceranno un appello ai sindaci, ai consigli comunali, ai partiti, alle forze sociali, invitati al confronto, affinché escano dal silenzio.
- nel caso che l’impianto si faccia, prepararsi per tempo a mettere in campo iniziative e predisporre strumenti, d’intesa con i Comuni interessati, di tutela della salute degli abitanti, della falda acquifera, dell’aria e anche di risarcimento dei danni che ne possono derivare.
"Saranno ben accolti – sottolineano gli organizzatori – proposte e, soprattutto, impegni ad operare in difesa del nostro già martoriato territorio. Tigullio docet".