I componenti della commissione Petizioni hanno chiesto ai sette firmatari del ricorso di inviare in tempi brevi ulteriore documentazione sulle tre questioni dibattute nella seduta di ieri e che hanno fatto recedere dall’archiviazione della pratica.
L’argomento che ha ricevuto maggiore attenzione è stata la violazione del contenuto della gara europea del 2016, indetta da ACAM SpA, allora controllata dai 32 comuni, e aggiudicata a IREN.
In sede di gara IREN aveva proposto la costruzione di un biodigestore a Boscalino di Arcola in luogo del vecchio inceneritore, in zona industriale già cementificata, della capacità di 23.000 ton/anno, per un investimento di 7,7 milioni di euro idoneo a trattare i rifiuti organici della provincia.
Il contenuto della gara era stato recepito nel Pian d’Area provinciale approvato nell’agosto 2018.
Il contratto seguito al bando di gara non ha mai trovato applicazione da parte della provincia per il biodigestore previsto a Boscalino.
Nel maggio 2018 a Ponzano, Michele Stretti per conto di Recos (IREN) annunciò che avrebbero costruito a Saliceti in area agricola a ridosso dell’esistente TMB e a poca distanza dal fiume e dal Parco sotto tutela ambientale della rete Natura 2000, un biodigestore da 80.000 ton/a di rifiuti organici con produzione di biometano.
Il secondo argomento segnalato è l’assegnazione di 40 milioni i fondi europei PNRR al progetto che secondo i firmatari della petizione (sindaci Paola Sisti e Massimo Bertoni e il comitato No Biodigestore Saliceti, Sarzana, che botta!, Acqua bene comune, Cittadinanzattiva e Italia Nostra) violano i criteri europei di non recare danno all’ambiente e di congruità economica.
In sede di commissione la sindaca Paola Sisti ha illustrato le motivazioni della petizione, insistendo sulla riproposizione del rischio idrogeologico con particolare riferimento all’alluvione dell’Emilia e ricordando come la zona del Magra sia stata già investita bel 2011 da un evento devastante che aveva portato alla chiusura del casello autostradale. Anche su questo argomento dovrà essere fornita ulteriore documentazione tecnica.
A sostegno della petizione sono stati decisivi gli interventi del parlamentare spezzino Brando Benifei del PD e della parlamentare europea 5 Stelle Maria Angela Danzì.
I due esponenti politici hanno focalizzato l’attenzione e sviluppato tutti e tre gli argomenti, risultando molto convincendo i loro colleghi che all’unanimità hanno votato per l’approfondimento delle questioni aperte con la sollecitazione ai firmatari di produrre documentazione tecnica e amministrativa a sostegno delle loro ragioni.
Soddisfazione per il risultato conseguito è stata espressa dal sindaco Paola Sisti, dai parlamentari Benifei e Danzi e dai comitati e dalle associazioni che continuano a condurre la battaglia di contrasto del progetto in tutte le sedi nazionali ed europee. In particolare, il comitato Sarzana, che botta! vede per la prima preso in considerazione in una sede istituzionale la questione della gara europea, che aveva proposto già nel 2019 in sede di Inchiesta Pubblica di Valutazione di Impatto Ambientale.