Via libera anche alla modifica dello statuto, prevedendo la possibilità dinominare un Amministratore Unicoanziché un CdA composto da 3 o 5 persone.
La scelta su quale soluzione adottare, e soprattutto sui nomi da scegliere, è stata tuttaviarinviata, in attesa dell'insediamento della nuova giunta regionale.
Il Gruppo ACAM ha chiuso il 2014 con un utile del bilancio consolidato pari a 32,865 milioni. Di questi circa 10 milioni sono l'effetto della cessione del 51% della partecipazione in ACAM.
Clienti. Uno degli asset a cui l'azienda è stata costretta a rinunciare per sanare il bilancio dopo i pesanti debiti accumulati negli anni.
L'operazione di risanamento dunque va avanti. E il sindaco della Spezia, comune maggiore azionista si congratula con il Presidente Garavini: "Al di là della cessione degli asset – commenta Massimo Federici - l'azienda risponde in modo positivo agli impegni gravosi della ristrutturazione. Complimenti al management e al Presidente di Acam per il lavoro che stanno facendo. L'attenzione va posta sul miglioramento dei servizi e sulla prosecuzione della politica industriale che devono consentire alla soluzione dei problemi. In pochi ci avrebbero scommesso non molto tempo fa".
Rispetto alla modifica dello statuto, soltanto il sindaco di Lerici si è espresso in modo contrario rispetto all'ipotesi di un amministratore unico, al posto del Consiglio di Amministrazione. Ipotesi caldeggiata dallo stesso Federici: "Ricordiamoci: all'inizio di questa vicenda, fino al 2007 c'era un CDA di 11 persone. Ora sono in tre. Comunque credo sia bene andare verso un amministratore unico per dare un segno preciso su questo tema".
La scelta finale sarà comunque presa a fine luglio. L'attuale management è stato confermato in proroga per un mese, su richiesta della Regione, che vuole approfondire il caso-Acam prima di assumere decisione.