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A bridge to Africa: tante le opportunità di investimento e crescita per le aziende italiane In evidenza

di Anna Mori e Vimal Carlo Gabbiani - Molto partecipata la prima giornata, presenti le delegazioni di Egitto, Marocco, Tunisia e Algeria.

Si pensa sempre all’Africa come un continente da cui arrivano dei problemi e mai delle opportunità. “A bridge To Africa”, il forum internazionale articolato in due giorni di convegni e tavole rotonde che ha preso il via questa mattina presso l’Auditorium Giorgio Bucchioni dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale, vuole dimostrare proprio il contrario. Tanti i relatori di primissimo piano chiamati a partecipare ai lavori, con la significativa presenza delle delegazioni di Algeria, Egitto, Marocco e Tunisia, paesi che stanno vivendo una trasformazione economica senza precedenti. Nel 2024, l’economia africana vedrà una crescita del PIL stimata tra il 3,8% e il 4%, la seconda più alta dopo quella asiatica. Un quadro che apre nuove opportunità di investimento per l’Italia, soprattutto in ambito industriale e logistico con i Paesi del Nord Africa, dove le infrastrutture e gli insediamenti produttivi giocheranno un ruolo cruciale.

“Parlare di Africa - sottolinea Federica Montaresi, commissaria straordinaria dall’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Orientale - oggi è di stretta attualità da diversi punti di vista: economico, culturale, energetico, sociale, e lavorativo. Ma parlare di Africa significa oggi soprattutto parlare di Mediterraneo e quindi di traffici, di portualità e di trasporto marittimo. I porti della Spezia e di Marina di Carrara possono contare su collegamenti e servizi di ottimo livello, questo grazie alla specializzazione dei nostri operatori”.

A sottolineare la comunione d’intenti tra questa iniziativa - organizzata dall’Autorità di sistema portuale in sinergia con il Comune della Spezia e i partner del cluster portuale - e quanto indicato dal Governo attraverso il Piano Mattei per l’Africa è l’on. Maria Grazia Frija. “Il Governo Meloni vuole rafforzare e rinnovare i legami tra il nostro paese e le nazioni africane. Egitto, Algeria, Marocco e Tunisia stanno vivendo una fase di sviluppo importante. “A bridge to Africa” evidenzia l’esigenza di un rafforzamento dell’azione strategica dell’Italia in questo importante scenario geopolitico”.

Con una forte presenza della Marina Militare, un importante polo commerciale e la grande industria italiana dell'economia blu, questo ideale ponte teso verso la sponda sud del Mediterraneo sembra naturale che parta proprio dalla Spezia. “E' un onore - dichiara l’assessore allo sviluppo economico del comune della Spezia Patrizia Saccone - per me sostenere questo tipo di iniziative che supportano la collaborazione tra i paesi del Nord Africa e l'Italia. Il Comune della Spezia è impegnato a sostenere sia le piccole start-up sia le imprese più grandi nell'importante processo di internazionalizzazione”.

Tema dei rapporti tra Italia e Africa molto caro anche alla Marina Militare. “L’area mediterranea - ha sottolineato Flavio Biaggi, comandante Marina Militare Comando Nord - è al momento al centro di tante criticità e conflitti. La presenza della forza armata garantisce vigilanza e sorveglianza, sopra e sotto la superficie. Abbiamo tra le 30 e 40 navi in mare, 5 unità fuori dagli stretti e 7000 donne e uomini impiegati pronti ad entrare in azione in caso di crisi”.

Una condizione di pace e sicurezza sul Mediterraneo che è la premessa fondamentale per un pieno sviluppo economico. “L'Africa è il continente del futuro - dichiara il presidente degli spedizionieri spezzini Alessandro Laghezza - quello che ha il maggiore tasso di crescita in questo momento, ha raggiunto l'Asia, è vicinissimo noi, con il quale abbiamo legami storici, e devo dire che gli imprenditori italiani si sono saputi muovere, forse ancor prima della politica”.

Scambi di natura commerciale, ma anche, sottolinea Mauro Solinas del Gruppo Tarros, culturale. “Tarros serve 31 porti e collega 450 milioni di persone. Qui emerge cultura del made in Italia arricchita dai paesi nordafricani. Noi scambiamo merci ma soprattutto cultura”. A confermare quanto la relazione tra Italia e Nord Africa sia basata sulla reciprocità sono le parole di Hany Abdel Rashid, Chairman di Tarros Med Egypt, che ha decritto le “tante connessioni dirette tra i porti italiani e quelli egiziani e come queste possano essere una reale opportunità per entrambi i paesi, specialmente per le nuove generazioni di imprenditori”. Concetto ribadito da Carlos Lazlo, Vicepresidente di Tanger Alliance. “Le relazioni con la Liguria e e il Nord Italia ci forniscono 100.000 TEUS di traffico contenitori che ogni anno muoviamo dal Marocco all'Italia. Un grade movimento di merci che rappresenta un'opportunità di espansione e di crescita reciproca”.

 

 

 

 

 

 

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