In questi giorni stiamo seguendo con apprensione l’inchiesta di Genova e tutto quello che sta emergendo, soprattutto per quello che ci riguarda più da vicino, ovvero la questione portuale e le concessioni dei moli.
Senza dubbio è necessario attendere la chiusura delle indagini per capire con esattezza tutte le varie sfaccettature della vicenda, sulla quale ci aspettiamo che la magistratura faccia presto chiarezza, ma in questo momento storico non possiamo esimerci dall'affermare, ancora una volta, quanto sia importante la gestione pubblica dello Stato nel mondo portuale, ribadendo con forza che non vengano portate avanti misure come quella della Bolkestein, nata per snellire la burocrazia della privatizzazione, tanto spinta da Bruxelles e che, secondo il nostro punto di vista, potrebbe rendere ancora più fertile il campo a fenomeni di corruzione, come quello presunto emerso proprio in questi giorni nella città capoluogo ligure.
Mai come oggi risulta lampante quanto sia necessario fermare la possibilità di “vendere” punti strategici del paese per l’economia e la sicurezza a soggetti privati, magari anche stranieri, che puntano esclusivamente al profitto e che mettono quasi sempre in secondo piano gli interessi reali delle comunità locali, attraverso piani strutturali e industriali che poco conciliano con le città, e le condizioni dei lavoratori, su cui presto potrebbero abbattersi come terremoti “Automazione”, “AI” e quella tanto agognata “Autoproduzione” che fu già motivo di protesta qualche anno fa.
CUB Trasporti La Spezia