"Parlami di Alberto - Un incontro indimenticabile" è il titolo dell'evento in ricordo di Don Alberto Zanini, che si terrà oggi, venerdì 18 ottobre, alle 17.45 presso l'Auditorium della Biblioteca Beghi.
Ad organizzare l'iniziativa è il Centro Culturale Don Alberto Zanini la cui presidente è la Dott.ssa Maria Alessandra Massei. Intervengono S.E. Mons. Luigi Ernesto Palletti, Vescovo della Spezia Sarzana e Brugnato, Pierluigi Castagneto, autore del libro "Cronaca di una nascita. Don Alberto Zanini", moderatore dell'evento Ubaldo Casotto, curatore del testo "Per Rifare un popolo a Dio. Don Alberto Zanini". Seguiranno alcune testimonianze di chi ha conosciuto il Sacerdote.
Don Alberto Zanini è nato a Monterosso il 2 ottobre 1956, si è poi trasferito a Genova iscrivendosi al Liceo Classico “Vittorino da Feltre” dei Padri Barnabiti, dove ha incontrato il movimento di Comunione e Liberazione. Il 7 ottobre 1976 entrò in seminario a Sarzana, mentre era ancora studente della facoltà di Lettere di Pisa, dove ottenne la laurea nel 1990. Monsignor Siro Silvestri lo ordinò sacerdote il 13 giugno 1981 a Monterosso. Diventò, quindi, vicario parrocchiale della chiesa di Nostra Signora della Salute alla Spezia, poi parroco a Maissana in Val di Vara fino al marzo 1987 e arciprete di Vernazza dal maggio dello stesso anno.
Insegnò religione dapprima all’Istituto Magistrale e al Liceo Scientifico della Spezia e, in seguito, al Liceo Classico e Scientifico di Sarzana. Nel 1990, a trentaquattro anni, scrisse il suo testamento. Perse la vita il 20 marzo 1992 in montagna, sulle Alpi Apuane.
In questi anni è rimasto sempre presente nel cuore di tutti coloro che lo hanno conosciuto e ai quali Don Alberto ha sempre dato tantissimo.
Abbiamo voluto chiedere a Pierluigi Castagneto il motivo che lo ha spinto a scrivere il libro "Cronaca di una nascita. Don Alberto Zanini".
"Ho conosciuto Don Alberto, sono giornalista, ma anche insegnante e originario delle Cinque Terre. Ho stimato tantissimo Don Alberto. Ad un certo punto ho voluto scrivere questo libro in cui ricostruisco, con la tecnica giornalistica delle testimonianze, l'incidente, il motivo per cui è successo e poi intervistando la sorella e altre fonti, anche la vita di Don Zanini. E' venuto fuori un piccolo libro per le persone che non lo hanno conosciuto e che permette loro di conoscerlo avendo un'impronta vera e diretta.
Il Vescovo S.E. Luigi Ernesto Palletti nella prefazione del mio libro, ha scritto 'Questo testo va ben oltre la descrizione storica degli eventi. Ci richiama al mistero della chiamata alla 'santità' che si realizza concretamente nelle persone che Dio ci mette a fianco, come anche in noi che veniamo messi a fianco di altri fratelli e sorelle'.
C'è un evento che mi ha colpito molto. A seguito di una presentazione del libro a Levanto, tra il pubblico c'erano persone venute dalla Spezia che cominciarono a parlare di Don Alberto al presente, come se lui fosse lì con noi, come se le avesse aiutate per tutta la vita. Erano studenti, ragazzi, qualche parrocchiano. Sono testimone anche io di questa presenza di Alberto. Questo mi ha colpito.
Alberto era veramente una persona riservata e schiva, ma diretto, concreto, guardava le persone negli occhi. Aiutava il prossimo, non dava tanti consigli, ma stava presente come a dire 'io sono con te'. Era come se lui stesse accanto e camminasse al fianco delle persone. Me lo ricordo. A volte era anche schietto, disponibile, ma presente. Se dopo trent'anni, dal 19 marzo del 1992, se ne parla ancora così, io sono stupito.
Riparlare di lui, non è solo raccontare di una bella persona, ma di un patrimonio umano per tutti. Lui incontrava tutti, parlava con le persone in un modo molto libero. Aveva un dialogo bellissimo con gli studenti, ha insegnato Religione al Liceo Scientifico di Sarzana e della Spezia. Ricordo la sera del 20 marzo del 1992, quando è stata celebrata una Messa per lui in Piazza Brin, la chiesa era piena, quasi tremante.
Forse ho causato un pò di dolore a ricostruire la sua storia, lo so. Ma questa bellezza della vita è passata anche attraverso il dramma".
Vogliamo fare la stessa domanda anche a Ubaldo Casotto, chiedendo perché ha voluto scrivere il libro "Per Rifare un popolo a Dio. Don Alberto Zanini".
"Ho scritto questo libro perché un'amica della Spezia, Anna Riccardi che era molto amica anche di Don Alberto, mi ha portato tutti gli appunti del Sacerdote, i quaderni dove lui scriveva la traccia delle omelie, sono molto ricchi. Mi ha consegnato anche un pò di corrispondenza e alcune testimonianze. Sulla base di quello che avevo, ho messo in ordine il materiale, ad esempio le omelie sulla Quaresima, sui matrimoni, sulla Resurrezione. Non ho conosciuto Alberto, ho fatto un'introduzione sulla base del tipo di uomo che emergeva dagli scritti.
E' emerso innanzitutto un uomo interessato a tutto, alla bellezza del mare, della montagna, interessato ai suoi studenti, e conseguentemente amante di tutto e di tutte le persone che incontrava, alle quali si dedicava completamente. Questo viene fuori anche dalle testimonianze negli anni. Spesso chi lo ha conosciuto dice 'Don Alberto mi guardava negli occhi e si interessava a me'.
Emerge una persona che non si accontentava della superficie delle cose, né dei ruoli. Non gli interessava il ruolo di insegnante, ad esempio, ma andare a fondo nei rapporti interpersonali, è quello che ha conquistato chi incontrava. Essendo curioso di sapere, era estremamente aperto, estremamente certo della sua fede e della cultura che da questa discendeva. Incontrava tutti, i personaggi più vari e più diversi tra loro. Questo è quello che mi ha colpito tanto.
Don Alberto era così desideroso di incontrare il senso della vita, per lui la parola 'memoria' era una realtà fisica, non un esercizio intellettuale. In una delle frasi che riporta dice 'Io non dimentico mai quello che mi è successo'. Ed era una realtà fisica nel senso che lui avvertiva fisicamente la presenza di Cristo negli altri e nel Sacramento.
C'è un episodio che racconta una donna anziana: in un paesino dell'entroterra spezzino c'era una chiesetta e Don Alberto un giorno è andato a riaprirla e pulirla perché lui diceva 'Anche se ci sono cinque persone, vado a celebrare Messa'. Mentre puliva trovò dietro al Tabernacolo delle particole, miste a polvere. Lui disse: 'Se queste particole sono già consacrate, qui c'è il Corpo di Cristo', le prese e se le mangiò. Per dire come per lui era fisica questa presenza.
Il titolo dell'evento è 'Parlami di Alberto' ed è singolare come dopo trent'anni sia lui che continua ancora a parlare, in qualche modo si rende presente. Qui c'è tutta la fecondità della sua scelta, perché dopo trent'anni le persone si ritrovano in qualche modo a parlare di lui e questo è generato dall'incontro con Alberto".
Dopo il colloquio con i due autori, proviamo tanta emozione, entrambi ci hanno parlato di Don Alberto con un trasporto, una sensibilità ed una sincera ammirazione che ci hanno letteralmente rapito. Entrambi ci hanno descritto il Sacerdote usando quasi le stesse parole, e questo ci ha veramente colpito. Non abbiamo conosciuto Don Alberto, ma la persona che traspare dal loro racconto, è davvero straordinaria.
E' possibile scaricare la locandina dell'evento qui sotto.