Assistiamo sbalorditi, ma non sorpresi, a quello che a tutti gli effetti è l'inizio della "valorizzazione" della Palmaria, con la realizzazione di uno stabilimento balneare proprio in quell'area rinaturalizzata dopo lo scempio del famoso scheletrone.
Assistiamo invece sorpresi alle dichiarazioni del sindaco, non comprendendo quali siano le ragioni che lo hanno spinto a registrare un apposito video a difesa di un progetto privato su un terreno privato.
Anche se questo progetto non fa parte del Masterplan, non è che un antipasto di quello che sarà il futuro dell'isola, secondo la visione di un'amministrazione che (a neppure un mese dalla sua scadenza) ha appena messo all'asta più di una decina di immobili, tra cui Villa Smith e la ex casermetta, confermando come il patrimonio pubblico abbia valore solo in quanto c'è un imprenditore ad acquistarlo.
Con la realizzazione di questo stabilimento la Palmaria inizierà a cambiare volto, diventerà uno dei tanti non luoghi tutti omologati a se stessi e forse allora ci si accorgerà del valore di ciò che si è perduto.
Palmaria SI', masterplan NO