Militari appartenenti al Nucleo Investigativo Carabinieri Forestale della Spezia, congiuntamente ai veterinari del Servizio Sanità Animale spezzino, hanno effettuato delle indagini all’interno di un allevamento di suini nel comune di Zignago.
All’interno della struttura, al momento del controllo, erano presenti tredici suini.
Dagli accertamenti è risultato che tre suini erano privi del previsto tatuaggio identificativo e che il titolare dell’allevamento aveva omesso di registrare all’interno della Banca Dati Nazionale la movimentazione di una partita di suini in ingresso provenienti da un altro allevamento.
Nell’area adiacente all’allevamento era inoltre presente una struttura abusiva adibita a canile, realizzata in muratura con copertura in eternit, utilizzata dal proprietario per ricoverare cani che recuperava nel territorio o che gli venivano affidati. Al momento del sopralluogo erano detenuti tre cani, tutti privi del microchip identificativo.
I cani risultavano tenuti in condizioni non compatibili con la loro natura, infatti vivevano rinchiusi in gabbie poste all’interno della struttura e senza possibilità di uscire all’esterno, versavano inoltre in condizioni igieniche carenti e senza cibo.
È stata pertanto contattata la Ditta Ma.Ris. che è intervenuta recuperando i cani per affidarli al “Rifugio del cane” in località Le Grazie nel comune di Porto Venere.
Il titolare del canile abusivo è stato quindi denunciato per i reati di “Usurpazione di funzioni pubbliche” in quanto recuperava e manteneva dei cani senza autorizzazione e per “Detenzione di animali domestici in condizioni incompatibili con la loro natura” perché utilizzava una struttura priva dei requisiti minimi previsti dalla legge e senza assicurare le minimali condizioni igieniche e di alimentazione.
Il proprietario dell’allevamento è stato anche sanzionato con sette verbali per l’omessa identificazione dei suini e dei cani, per la mancata registrazione dei movimenti di suini in Banca Dati Nazionale e per non aver presentato all’ASL l’autonotifica della copertura in eternit. L’importo complessivo delle sanzioni è superiore ai 4.000 euro.