La Pentecoste dei giovani dentro la città
Ritorna sabato prossimo 8 giugno la tradizionale Veglia di Pentecoste, una delle più antiche Veglie nella liturgia della Chiesa.
In cattedrale, alla Spezia, si ripete in questa occasione un appuntamento divenuto anch’esso tradizionale in diocesi: il rinnovo delle promesse battesimali dei giovani e delle giovani che nel corso del 2019 compiono il diciottesimo anno di età, ovvero la maggiore età.
La Veglia, preceduta da una processione, sarà presieduta dal vescovo diocesano Luigi Ernesto Palletti. L’organizzazione dell’evento è affidata all’Azione cattolica ed alla Pastorale giovanile diocesana.
In un tempo di forte secolarizzazione e di diffuso abbandono della pratica religiosa, il rinnovo delle promesse appare un’occasione molto bella per accettare la “sfida” di una fede matura e forte, pronta a confrontarsi con tutti.
Anche quest’anno la Veglia inizierà all’aperto, ovvero in largo Fiorillo, il piazzale della Capitaneria di porto a fianco del lungomare Morin. Il programma prevede comunque anzitutto un incontro dei giovani nei locali dell’oratorio della cattedrale di Cristo Re, alle 19, con una cena insieme.
A seguire, giovani e ragazzi, ma anche persone adulte (tutti sono invitati), si ritroveranno alle 20.45 a largo Fiorillo, dove inizierà la Veglia presieduta dal vescovo. Tutti raggiungeranno quindi a piedi la cattedrale.
Questa scelta, ormai ripetuta da alcuni anni, sottolinea, da un lato, il legame forte della città e della sua popolazione con il mare, e, dall’altro, ripropone l’esperienza della “pastorale di strada”, che si ripete ogni mese con i pellegrinaggi mariani del sabato e che durante l’anno offre altri momenti significativi in centro città.
In cattedrale, come detto, ci sarà il rinnovo delle promesse battesimali. Per i giovani, la Veglia di Pentecoste apre così la strada al programma delle attività estive che, in diocesi, sono legate in modo particolare ai campi di Cassego.
Il programma 2019 è già predisposto, come abbiamo già informato alcune settimane or sono, e prenderà il via a Cassego, dall’8 al 14 luglio, con il “campo” per ragazzi e ragazze delle scuole elementari, cui seguiranno quelli per le scuole medie e per le scuole superiori.
La Pastorale giovanile invita coloro che intendono partecipare alla cena insieme di sabato prossimo a Cristo Re a telefonare al numero 342.1908326.
Papa Francesco e la Chiesa del domani
"La gioia del Vangelo" è stata dedicata alla prima enciclica di Papa Francesco, pubblicata nel 2013 con il titolo latino di "Evangelii Gaudium", la catechesi che ha tenuto nella chiesa di San Pietro a Mazzetta monsignor Guido Marini, volto notissimo ai telespettatori di tutto il mondo per essere stato il cerimoniere di Benedetto XVI ed ora di Francesco, quindi sempre accanto al Papa in ogni celebrazione, in Italia e all’estero.
Ad invitarlo a Mazzetta in questo mese di maggio appena concluso è stato il parroco don Sergio Lanzola, che conosce monsignor Marini da quando entrambi erano segretari vescovili in Liguria: Marini dell’arcivescovo di Genova, Lanzola del vescovo della Spezia.
Prendendo la parola in San Pietro di Mazzetta dopo aver celebrato la Messa, il cerimoniere pontificio ha tenuto una catechesi articolata ed interessante, ricca di riferimenti storici e teologici. Il primo spunto è stato un episodio della vita di Don Bosco, quando il fondatore dei Salesiani rimproverò alcuni ragazzi per aver gridato “Viva Pio IX”.
Non per l’acclamazione, s’intende, ma per aver detto il nome, e non invece “Viva il Papa”. "Il Papa – ha commentato Marini – non è per i cristiani qualcuno per cui si può provare più o meno simpatia. Il Papa va guardato come successore di Pietro e vicario di Cristo, perché nella nostra fede è il fondamento, la roccia e, quindi, comunque sia è il Papa da amare e a cui prestare ascolto quando ci indica la strada che siamo chiamati a percorrere".
Venendo all’enciclica, il relatore ha rilevato come in quel primo documento ci sia tutto il pontificato del Papa: "C’è il cuore del Papa, ci sono i suoi desideri per la vita della Chiesa oggi e per la vita della Chiesa nel mondo... Non possiamo essere cristiani prescindendo da questi orientamenti di Papa Francesco». Venendo all’analisi del documento, Marini ne ha analizzato i cinque capitoli, ognuno dei quali indica un passo preciso verso il futuro della Chiesa: la trasformazione missionaria della Chiesa, ovvero la Chiesa in uscita; nella crisi dell’impegno comunitario (contro lo gnosticismo e il neo–pelagianesimo); l’annuncio del Vangelo; la dimensione sociale dell’evangelizzazione; e infine, “o sono missionario o non sono cristiano”.
Ma la prima radice dell’evangelizzazione, ha concluso monsignor Marini citando ancora Francesco, è l’amore per Gesù: "È l’amore per Gesù la sorgente e la radice di tutti i cinque passi".
Pellegrinaggio a Roma degli “adultissimi” di Azione cattolica
A conclusione del percorso che ha visto in pellegrinaggio a Roma gli “adultissimi” dell’Azione cattolica insieme ai giovani e ai ragazzi di tutte le diocesi d’Italia attorno all’icona di Maria Immacolata, custodita nella cappella della “Domus Mariae”, mercoledì scorso un migliaio di “adultissimi” si sono ritrovati festosi in piazza San Pietro per ascoltare le parole di Papa Francesco.
Ma chi sono gli “adultissimi” di Azione cattolica? Semplicemente, sono gli aderenti all’associazione con più di sessantacinque anni di età e una bella esperienza di vita alle loro spalle. Anche da Spezia e dal resto della diocesi erano numerosi a Roma, uomini e donne. Dopo l’udienza papale, tutti si sono spostati all’interno della basilica di San Pietro per la liturgia della Parola guidata dal cardinale Angelo Comastri.
Le sue parole, unitamente a quelle di Matteo Truffelli, presidente nazionale di Azione cattolica, ed alla riflessione breve ma intensa del vescovo di Foligno Gualtiero Sigismondi, assistente nazionale, hanno dato conforto e rinnovato entusiasmo a proseguire il cammino degli aderenti all’associazione per custodire la fede cristiana, consegnarla alle nuove generazioni e generare bene e bellezza nella Chiesa e negli ambienti di vita.
L’Azione cattolica spezzina, come detto, non ha voluto mancare a questo evento, cui è stato dato il titolo “Di generazione in generazione”. La delegazione diocesana era composta da ventiquattro persone, tra adulti e “adultissimi”.
Così, nella gremita piazza San Pietro, la bandiera dell’associazione spezzina, con impressa l’effigie della beata Itala Mela, mossa dalle folate del vento in una mattinata romana non proprio primaverile, è stato il segno tangibile della nostra presenza.
La sacca che ogni partecipante ha ricevuto per l’occasione conteneva anche un breve pensiero di san Paolo VI, timoniere del Concilio Vaticano II e grande sostenitore dell’Azione cattolica, insieme al testo della “preghiera dell’adultissimo”, della quale è bello sottolineare alcuni passaggi significativi: “Piccoli e grandi, giovani e anziani, siamo un solo popolo in cammino che si prende sotto braccio, si sostiene a vicenda: e tutti danno e tutti ricevono. Ora che il passo si fa più lento e il volto non nasconde le sue rughe, donami, Signore, una coscienza sempre più lucida dell’unica ragione per cui veramente vivere: la tua dolce amicizia e la gioia della cura di chi mi hai affidato”.
La conseguenza quindi è che noi adultissimi non siamo ancora da “rottamare”, ma abbiamo ancora molto da dire e da fare...
Una vita spesa per i poveri nelle Missioni
Suor Adelangela Paita, delle Missionarie della Consolata, celebra i sessant’anni di professione religiosa. Una Messa sarà celebrata domenica prossima alle 15.30 a Venaria, in provincia di Torino, nella cappella della casa di riposo delle suore.
Nata a Calice al Cornoviglio nel 1937, entrò giovanissima nella congregazione e nel 1959 pronunciò la prima professione. Nel novembre 1963 partiva per l’Africa, dove sarebbe rimasta otto anni, nella regione del Meru, in Kenya.
Tornata in Italia, promosse per dodici anni animazione missionaria e vocazionale prima a Martina Franca, nelle Puglie, e poi a Legnano. Trasferita a Londra, vi ebbe l’opportunita di partecipare a varie attività ecumeniche, specie con la Chiesa Anglicana, e di progettare un gemellaggio con l’Etiopia.
Tornata in Italia, trascorse alcuni mesi assistendo la mamma inferma, poi ci fu il “balzo” negli Stati Uniti: prima nella situazione difficile degli afro–americani in Alabama, e poi in quella impensata dei “nativi americani”, ancora più emarginati, per non dire nascosti al mondo.
Da ultimo, suor Adelangela ha lavorato nella diocesi di Phoenix, in Arizona, nella località di Sacaton, dove vive il gruppo indiano dei Pima: quattro piccole comunità sparse nel deserto, e poi ancora missionaria presso la “Consolata Missionary Sisters” a Birmingham, in Alabama. Auguri e ... ad multos annos !!!
Musei: custodire il passato guardando al futuro
"Custodire il passato guardando al futuro": anche la diocesi della Spezia – Sarzana – Brugnato ha aderito all’invito dell’ufficio Beni culturali ecclesiastici della Conferenza episcopale italiana per valorizzare il legame tra i beni culturali e territorio in occasione della “settimana” dedicata alla riscoperta di musei, archivi e biblioteche ecclesiastiche, dal 3 al 9 giugno.
Sono così stati organizzati due incontri, martedì 4 e sabato 8 giugno, entrambi presso la sezione di Sarzana del Museo diocesano, in collaborazione anche con le altre sezioni. Gli incontri sono aperti a tutti i cittadini, ma con un’attenzione particolare al mondo della scuola.
L’incontro con il mondo della scuola è proprio al centro dell’evento di dopodomani, alle 15.45. Numerose le “voci” che presenteranno l’argomento. Barbara Sisti, responsabile del Museo, introdurrà l’incontro.
A seguire, monsignor Paolo Cabano, direttore dell’ufficio diocesano Arte sacra e beni culturali, parlerà sul tema “Musei, archivi e biblioteche: un patrimonio da conoscere e valorizzare”; don Franco Pagano, rettore del Seminario, avrà come tema “Sulle spalle dei giganti: guardando con speranza il futuro”; don Cesare Giani, direttore del Museo della Spezia, “Storie di tutela ed educazione, tra mostre e restauri nella sede museale della Spezia”; Vincenza Porfidio parlerà dei sei anni di attività dei servizi educativi del Museo diocesano, Sergio Chierici sulle “Novità informatiche per la consultazione degli Archivi lunensi”. Infine Maria Rocca tratterà “Il Museo come territorio di esperienza”.
Sabato prossimo, sempre nella sede di Sarzana, ci sarà uno “scambio” con il museo diocesano di Genova, presentato dalla direttrice Paola Martini.
A seguire, Maria Silvia Lusuardi ed Elisa Del Galdo, del Centro studi lunensi, parleranno dei nuovi studi sull’antica fornace delle campane di Sant’Andrea, “nuova tappa verso il museo diffuso nella città di Sarzana”.
Cresime di Pentecoste
Nella solennità di Pentecoste, come ogni anno, il vescovo diocesano Luigi Ernesto Palletti domenica prossima 9 giugno celebra la Messa e conferisce la Cresima nelle due città vescovili della Spezia e di Sarzana: alle 10.30 sarà alla Spezia, nella cattedrale di Cristo Re, ed alle 18 a Sarzana, nella basilica concattedrale di Santa Maria Assunta. I fedeli sono invitati.
Celebrazioni di Cresima
Il vescovo diocesano monsignor Luigi Ernesto Palletti celebra oggi 2 giugno la Messa e amministra la Cresima alla Spezia: alle 11 nella chiesa abbaziale di Santa Maria Assunta e alle 18 in quella dei Santi Giovanni e Agostino.
Mostra di acquerelli a Casa Massà
Il circolo “Anna ed Ester Massà” informa che giovedi prossimo 6 giugno alle 16, nel salone “San Vincenzo” in via Cadorna 24 alla Spezia, sarà aprta la mostra degli elaborati del corso “Acquerello e pastello”.
Espongono Lia Formentini, Ombretta Franco, Juna Locastro, Maria Luisa Marinaro, Maria Pescara e Laura Sciaccaluga. Saranno presenti le insegnanti Mirella Raggi e Graziella Mori, e monsignor Paolo Cabano.
Ricordo di mons. Freggia alla “Capellini”
Monsignor Enzo Freggia, per lungo tempo canonico a Sarzana, illustre studioso di storia e primo direttore della biblioteca “Niccolò V”, sarà ricordato sabato prossimo 8 giugno alla Spezia in occasione del convegno di due giorni per il centenario dell’accademia lunigianese di scienze “Giovanni Capellini”, di cui fu illustre componente.
A ricordarlo sarà Franco Bonatti, in particolare attraverso le sue pubblicazioni sugli inventari degli archivi diocesani.