Dal 1959 al 1961 il pittore spezzino Ercole Salvatore Aprigliano dipinse quattro bifore poste nelle pareti laterali della chiesa di via XX Settembre alla Spezia dedicata al Sacro Cuore di Gesù. La chiesa, realizzata a suo tempo al suffragio dei “Dispersi in mare”, viene indicata ancora oggi come la chiesa dei Cappuccini, perché furono loro a realizzarla negli anni Trenta del secolo scorso e ad officiarla sino a una decina di anni fa, prima che, per mancanza di vocazioni religiose, fosse affidata al clero diocesano.
Il tempio, incastonato nel verde della collina, è molto apprezzato anche dai turisti che salgono a visitare il vicino castello di San Giorgio, ed è caratterizzato appunto, oltre che dallo stile neoromanico, dalle vetrate di Aprigliano, purtroppo oggi deteriorate a causa del passare del tempo. Il consiglio pastorale della parrocchia, pertanto, ha di recente proceduto ad avviare un delicato lavoro di restauro, affidato alla ditta Caron di Vicenza, specializzata in questo campo.
Per il finanziamento dell’opera è intervenuto il sostegno parziale, ma importante (ventunomila euro), della Fondazione Carispezia. Un altro contributo è venuto dalla diocesi, ma restano ora da coprire altri dodicimila euro. La parrocchia si rivolge pertanto alla cittadinanza, confidando nel sostegno di coloro che sono sensibili, oltre che ai valori religiosi, anche alla difesa del patrimonio artistico cittadino.
Senza un intervento di restauro, infatti, le immagini dipinte da Aprigliano, soggette alle intemperie, andrebbero perdute irreparabilmente. Va ricordato che la chiesa è anche cara alla città della Spezia perché, proprio nel convento annesso, ha abitato a lungo padre Dionisio, il frate cappuccino che dedicò la sua vita al sostegno e all’educazione degli orfani, vittime della guerra. Chi lo desiderasse, pertanto, può offrire un contributo tramite assegno o bonifico intestato alla parrocchia del Sacro Cuore di Gesù, presso la banca Credit Agricole, indicando il codice Iban IT 65L 06230107 11000057112 024. I donatori di somme consistenti (persone singole, enti morali o associazioni) saranno menzionati nella targa che verrà posta nella chiesa a ricordo dei benefattori.