Sono dei veri e propri tesori d’arte, di architettura e di fede quelli che potranno essere “riscoperti” sabato prossimo a Sarzana nell’ambito dei “centenari francescani”. Il centro di formazione e cultura “Niccolò V”, che opera da alcuni decenni quale centro di cultura dell’Università Cattolica, propone infatti, a partire dalle 10, la visita ad alcuni luoghi della città legati agli ordini religiosi francescani. E se, per la chiesa di San Francesco e il suo chiostro, si tratta di luoghi ben conosciuti da tutti, non altrettanto si può dire oggi per le monache Clarisse.
Oggi, come è noto, il monastero delle “sorelle povere di santa Chiara” si trova alle pendici del Monte d’Armolo, dove sino al secolo scorso si trovavano i frati Cappuccini. Ma per molto tempo, sino alla soppressione napoleonica di fine Settecento, le Clarisse erano invece proprio nel cuore della città vescovile, di fronte alla cattedrale di Santa Maria. Si trattava di un monastero molto grande, pari ad un vero e proprio isolato.
Così, sabato prossimo, i partecipanti all’incontro - dopo essersi ritrovati in piazza Niccolò V - visiteranno, accompagnati da un relatore di eccezione, l’architetto Roberto Ghelfi, studioso ed esperto di storia urbanistica, ben due antichi chiostri, oggi di proprietà privata: il primo nell’edificio di proprietà Modesti, che fa angolo con l’attuale piazza Garibaldi, il secondo nel palazzo Massa Neri Picchi, proprio di fronte all’antica cattedrale. A seguire, alle 11.30, si sposteranno nella non lontana chiesa di San Francesco, dove Ghelfi illustrerà la storia urbanistica ed architettonica di uno dei primi insediamenti francescani del Duecento. La partecipazione è gratuita.