All'incontro tenutosi ad Assergi, sede del Parco Nazionale del Gran Sasso - Monti della Laga, esperti e operatori di aree protette hanno affrontato le strategie per il passaggio dalla prima alla seconda fase della Carta Europea del Turismo Sostenibile in Italia.
Fase di transizione che riguarda anche il Parco Nazionale delle Cinque Terre al quale la Federazione Europarc nel dicembre 2015 ha riconosciuto l'inserimento nella rete delle aree protette che hanno ottenuto la carta.
Tra i presenti, nel corso della giornata di apertura - che ha visto la partecipazione del Parco delle Cinque Terre nelle persone del Presidente F.F. Vincenzo Resasco e del Direttore Patrizio Scarpellini - il Presidente di Federparchi Giampiero Sammuri, il Presidente del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga Tommaso Navarra, il rappesentante italiano nella giunta di Europarc Federation Enzo Lavarra e il Direttore generale per la protezione della natura del Ministero dell'Ambiente Maria Carmela Giarratano.
Che cos'è la CETS
Far parte di questo importante network europeo significa adottare e condividere uno strumento metodologico finalizzato allo sviluppo e gestione del turismo sostenibile nelle aree protette, rispettando i bisogni dell'ambiente, dei residenti, dei visitatori e delle imprese locali.
La prima fase ha previsto il coinvolgimento e la collaborazione delle imprese turistiche locali, tour operator, associazioni, istituzioni quali partner fondamentali, mediante tavoli di lavoro partecipato organizzati presso la sede dell'Ente Parco di Manarola.
La seconda fase sarà quella applicata, dedicata cioè al lavoro sulla qualità attraverso il coinvolgimento volontario delle attività economiche del territorio con particolare riferimento a quelle ricettive e ristorative.
L'Ente Parco intende quindi perseguire questo obiettivo partendo dal Marchio di Qualità Ambientale come strumento per il riconoscimento dello stesso come marchio CETS.
Obiettivo futuro è quello di estendere questo processo anche alle aziende agricole e alla attività di piccola pesca.
La Carta, quindi, risponderà ad un bisogno reale dell'Ente il quale ha tra le sue priorità, come altre aree italiane, la ripresa dell'agricoltura tradizionale e l'arresto del processo di abbandono.
«Il recupero della ruralità è diventato un impegno corale per tutti i parchi italiani. - Sottolinea il Presidente F.F. Vincenzo Resasco - Occorre quindi lavorare con patti di territorio per fornire soluzioni condivise al problema e produttrici di effetti a veloci e positivi. La Carta Europea del Turismo sostenibile deve servire il fine di coniugare modalità di fruizione consapevole alla valorizzazione delle vecchie e nuove attività dell'uomo».
In questo contesto si inserisce quindi, non senza problematiche, il tema del turismo e delle modalità con le quali questo importante settore economico deve essere gestito senza mettere in pericolo "il capitale"culturale e paesaggistico.
«Il turismo è un flusso e in quanto tale è caratterizzato da dinamiche che dobbiamo assolutamente conoscere e governare. - Aggiunge Resasco - Soprattutto quello low cost il quale, se non gestito, potrebbe creare conseguenze e processi irreversibili. Il primo passo è aumentare la consapevolezza nei visitatori che le Cinque Terre sono un luogo unico, di pregio. E' cosi che riusciremo a valorizzare non solo l'accoglienza turistica ma l'intera Area Parco, con il suo mosaico di agricoltori e pescatori tradizionale, veri manutentori di questo straordinario paesaggio»