"Il 4 gennaio scadevano i termini per la presentazione di Osservazioni all'Autorità Portuale in relazione all'istanza di rinnovo della concessione demaniale presentata dal Cantiere Valdettaro delle Grazie, rinnovo richiesto per ben 15 anni sino al 2031.
L'istanza di rinnovo presentata è a nostro giudizio palesamente non conforme alla pianificazione urbanistica vigente che prevede la possibilità di utilizzare uno specchio acqueo massimo di 13.000 mq; l'istanza presentata richiede uno specchio acqueo di oltre 18.000 mq (quasi 4 campi da calcio) che arrivando ad estendersi sino alla spiaggia della Rotonda (in fronte alla chiesa) soffocherebbe la Baia ed il porto storico delle Grazie.
Per quanto riguarda la parte a terra la richiesta di concessione ricalca il vecchio protocollo d'intesa 2009 in variante al PUC fra Comune di Porto Venere, Cantiere e Autorità Portuale. Su detto Protocollo / Variante e atti conseguenti risulta ancora pendente il Ricorso al TAR LIGURIA presentato dal Comitato di Salvaguardia Ambientale e dall'Associazione V.A.S. Verdi Ambiente e Società nel 2010 ed ancora in attesa di giudizio.
Sempre per quanto riguarda la parte a terra è ancora in corso il sequestro di capannoni e piazzali da parte della Procura della Repubblica a seguito di esposto presentato dagli scriventi; esposto dal quale è scaturita un'articolata ordinanza (36 pagine) di demolizione delle opere abusive da parte del Comune di Porto Venere.
Allo stato attuale il Protocollo d'Intesa del 2009 appare sempre meno realizzabile visto che le opere realizzate senza autorizzazione sono praticamente insanabili soprattutto in relazione ai problemi idraulici dell'area ricompresa in zona rossa a rischio esondazione; per queste ragioni appaiono infondate le motivazioni della richiesta di rinnovo volta all'attuazione del Protocollo di Intesa.
La richiesta di concessione prevede anche una serie di riempimenti a mare con la creazione di nuovi piazzali in fronte al borgo delle Grazie che vedrebbe ulteriormente allontanarsi il suo fronte a mare: riempimenti che ricadono nel sito di bonifica regionale di Pitelli con necessità prioritaria di bonifica e non di semplice tombamento.
Anche l'attività prettamente industriale di "Cantiere Navale" richiesta nell'istanza non è pienamente conforme alle previsioni urbanistiche; i piazzali operativi del cantiere sono incastonati anacronisticamente nel borgo abitato con evidenti problematiche ambientali durante le fasi lavorative che vengono svolte a contatto con le aree pubbliche limitrofe.
Per queste ragioni, sommariamente sopraccitate, abbiamo presentato attraverso lo studio legale del Prof. Daniele Granara formali osservazioni in opposizione al rinnovo della concessione demaniale presso L'Autorità Portuale della Spezia; ci auguriamo che anche il Comune di Porto Venere abbia presentato osservazioni in merito a difesa della pianificazione esistente e a tutela del presente e del futuro della Baia e del Paese delle Grazie".