Era il secondo monastero di clausura in diocesi: l'altro era quello delle Agostiniane di Varese Ligure, oggi non più esistente. Le Benedettine, nel frattempo trasferitesi nella nuova ampia e luminosa sede di Castellazzo, sempre sui colli, sono dunque oggi la più "longeva" comunità monastica del territorio: più recenti le Carmelitane di Pagliari e le Clarisse di Sarzana. Il "giubileo" del monastero cade tra così alla vigilia della beatificazione di Itala Mela, prevista nel 2017: la serva di Dio spezzina, come è noto, era oblata benedettina, e desiderava con forza che l'ordine potesse avere un monastero in città, ed ancora oggi la comunità monastica è molto legata al suo ricordo. I primi passi per l'apertura del monastero risalgono al 1964, sette anni dopo la morte di Itala. L'inaugurazione avvenne come detto il 13 novembre 1966, quando ancora era forte l'emozione per le vicende legate all'alluvione di Firenze. Le prime monache giunsero a Spezia accolte in località Bellavista di Lerici da don Mario Giusti, dal primo cappellano don Felice Giacometti. Alle 11 il vescovo Giuseppe Stella le accolse in piazza Beverini, di fronte alla pro–cattedrale di Santa Maria, dove venne celebrato un solenne Pontificale. Poi, la salita a Marinasco. Oggi, mezzo secolo dopo, le monache, "piccolo resto", sentono l'esigenza di esprimere la loro riconoscenza al Signore e, a quanti le hanno seguite, sostenute e incoraggiate, il più vivo "Grazie", che si tramuterà in preghiera. Già domenica prossima alle 17, nella chiesa del monastero di Castellazzo, tutti sono invitati per un'ora di adorazione eucaristica in segno di gratitudine e di unità nella fede.