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"Il Rigassificatore di Panigaglia è pericoloso", presentato un esposto in Procura In evidenza

Vimal Carlo Gabbiani - Il Comitato per l’immediata dismissione del rigassificatore di Panigaglia pone l'attenzione sulla necessità di tutelare la salute e la sicurezza dei cittadini.

“Il rigassificatore di Panigaglia è pericoloso per la sicurezza, la tutela della salute e non garantisce l’incolumità pubblica”: si basa su questo assunto l’accusa che caratterizza l’esposto che il Comitato per l’immediata dismissione del rigassificatore di Panigaglia ha presentato alla Procura della Repubblica della Spezia.

“Confidiamo di avere positivo riscontro da parte della Procura - dichiara il portavoce del Comitato Fabio Ratto - poiché l’esposto è il risultato di uno studio puntellato da incontrovertibili considerazioni in merito alla pericolosità del rigassificatore di Panigaglia. Chiediamo si valuti se nelle omissioni denunciate in termini di sicurezza siano ravvisabili estremi di reato e, qualora venissero ravvisati, di procedere penalmente nei confronti di chiunque venisse ritenuto responsabile di condotte penalmente rilevanti”.

“L’impianto di Panigaglia - ha sottolineato l'avvocato Maurizio Sergi che ha curato la scrittura dell’esposto - è sottoposto in deroga alla direttiva Seveso perché stabilimento di soglia superiore ad alto rischio di incidente rilevante. Il rigassificatore si trova nel mezzo del Golfo della Spezia, tra i paesi di Fezzano e Le Grazie ed è l’unico posizionato a terra, con fasce di rispetto di poche decine di metri, mentre quelli in mare hanno fasce di sicurezza di chilometri. Va inoltre considerato che nel Golfo transitano normalmente e contemporaneamente diversi tipi di imbarcazioni per le più svariate attività e che sono presenti obiettivi sensibili, tutti elementi che aumentano esponenzialmente i rischi per la popolazione”.

“Il rigassificatore doveva essere dismesso entro il 21 maggio 2013 - aggiungono Vincenzo Arrichiello, Leo Bartolini e Vittorio Gasparini, i tecnici che hanno supportato il lavoro prodromico all’esposto - e il Piano Regolatore di Porto Venere tuttora stabilisce che l’area debba essere riconvertita a usi turistici e integrati. Tuttavia, grazie a deroghe su deroghe, non è stato ancora dismesso, ma, anzi, lo stanno ampliando. Difatti, il Ministero dell’ambiente ha autorizzato un progetto per aumentare la capacità di rigassificazione, con lo scopo di avviare i progetti truck loading e vessel reloading. Questo farà sì che aumenterà a dismisura il traffico di GNL all’interno del Golfo con le nuove mega-metaniere, con metaniere più piccole per il rifornimento della Sardegna e con le bettoline per il bunkeraggio di navi. Uno scenario che non può che lasciarci molto preoccupati”.     

 

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