La salute dell'anima e del corpo nel contesto della presenza di Maria nella vita del cristiano è stato il tema cui il vescovo diocesano Luigi Ernesto Palletti ha dedicato l'omelia della Messa che come ogni anno ha celebrato a Mazzetta nel giorno della Madonna di Lourdes, "Giornata mondiale del malato".
«Oggi – ha detto il vescovo – ci troviamo insieme per festeggiare la grande memoria di Maria, la memoria di una mamma che si fa vicina perché ama i suoi figli e vuole vederli sani nel corpo e soprattutto nello spirito... Se è vero che il primo modo per essere sani è essere sempre in grazia di Dio, perché questa è la vera salute, nello stesso tempo sappiamo, però, che il Signore è venuto a risanare tutto dell'uomo e, pur rispettando il Suo progetto, che non è mai il nostro, pur camminando sulle sue vie, che non sempre sono le nostre vie, è lecito, giusto e doveroso chiedere che questa salute non sia solo quella dell'anima, ma anche, nella misura in cui il Signore lo concede, la piena salute della nostra umanità e del nostro corpo... ». Palletti si è poi soffermato sul tema salvifico dell'acqua: «E' bello pensare che Maria, a Lourdes, offre all'umanità dell'acqua. E' un segno grande l'acqua, è il segno col quale ci laviamo, col quale ci dissetiamo. Ebbene, proprio l'acqua viene presa dal Signore come gesto di alleanza, di purificazione e di salvezza, anzi, addirittura di rinascita... E Maria ci vuole donare quell'acqua per ricordarci non solo questa rinascita, ma anche la necessità di essere risanati, di ritrovare la salute dell'anima e del corpo...». «Dobbiamo accogliere questo dono con generosità – ha proseguito il vescovo –, la generosità di chi sa di dover essere risanato perché tutti siamo malati. Forse non tutti nel corpo, ma tutti abbiamo bisogno di essere ogni giorno purificati dal peccato. Se poi lo siamo anche nel corpo, abbiamo bisogno di imparare ad offrire quel momento, perché la malattia la si vince non solo quando la si guarisce, ma quando la si sa offrire. Nel momento in cui offro la mia malattia, non è più la malattia che vince me, ma sono io che ne faccio motivo di offerta. Nello stesso tempo la malattia viene vinta quando ci sono dei fratelli che sanno stare vicino a chi soffre... Nessuno di noi risolve il proprio problema da solo... ».