La famiglia si dimostra l'entità meglio in grado di aiutare le persone in questo periodo di crisi e di mancanza del lavoro. Se venisse davvero attuato il dettato costituzionale, essa potrebbe diventare forza propulsiva per realizzare un nuovo welfare, di cui c'è bisogno urgente.
Eppure, la politica sembra più interessata ad indebolire la famiglia, con conseguenze sociali gravi, specie nel lungo periodo. E' quanto emerso dall'incontro "La famiglia fondamento e risorsa per la società", che si è tenuto Lerici, con oltre un centinaio di partecipanti, e a cui sono intervenute Anna Maria Panfili, avvocato e presidente del Forum delle associazioni familiari della Liguria, Gianna Moscatelli, esperta in programmazione e politica dei servizi sociali, e Florentina Becerri, mediatrice linguistica e culturale e presidente della cooperativa Mondo Aperto. «Siamo tra i Paesi con più basso tasso di natalità al mondo. Anche il presidente Letta ha detto che bisogna ripensare le politiche demografiche, perché è impossibile gestire il welfare se non ci sono giovani. Per questo, è necessario rafforzare la famiglia. Il "Ti amo per sempre" è scritto nei cuori di tutti gli adolescenti. Ma il messaggio che viene dalla società e dalla politica va in direzione opposta, contrastando ogni impegno definitivo". Citando il principio di sussidiarietà, la Panfili ha sottolineato che «la famiglia è il soggetto più capace di aiutare la persona». La Panfili ha anche parlato della legge penale sull'omofobia. «E' un pasticcio pericoloso, perché l'orientamento sessuale non è un dato oggettivo, a differenza del sesso. La legge non occorre, perché esiste già un'aggravante specifica nel codice penale, i motivi futili e abietti. In Italia non c'è un'emergenza. Nei loro interventi, Gianna Moscatelli e Florentina Becerri, hanno raccontato la propria esperienza di lavoro, in cui il supporto delle famiglie è sempre di fondamentale importanza per interventi efficaci sui giovani disagiati.