Le Segreterie provinciali di CGIL, Fisascat Cisl, Fit Cisl e Uil trasporti dichiarano lo stato di agitazione delle lavoratrici e dei lavoratori della Cooperativa Maris.
"La decisione - spiegano i sindacati - è stata presa considerato che la cooperativa Maris non ha corrisposto ai lavoratori l'intero ammontare della tredicesima mensilità nel mese di dicembre 2023, ma solo una parte (50%), elargita successivamente ai termini previsti dalla norma; inoltre, dopo la riunione che si è tenuta lo scorso 12 gennaio alla presenza delle Organizzazioni Sindacali e dei vertici di Maris, presso la sede legale della stessa, è emerso che la Cooperativa risulta essere in difficoltà sotto il profilo economico finanziario, tanto da annunciare di dovere presentare un piano di ristrutturazione organizzativa. Come Organizzazioni Sindacali non accettiamo la proposta formulata dalla Cooperativa Maris in merito al saldo della tredicesima mensilità in cinque rate traguardando come ultima rata maggio 2024, con un ritardo di ben cinque mesi i termini contrattuali della liquidazione. Prendiamo atto che non è stato risposto favorevolmente alla controproposta sindacale di liquidare la parte restante della tredicesima in due mensilità successive (gennaio e febbraio 2024)".
"Inoltre, le problematiche di cui sopra si sommano al mancato adeguamento dei livelli di inquadramento di numerosi lavoratori; al mancato/ritardato versamento del TFR ai fondi di previdenza complementare; alla mancata restituzione della quota sociale ai lavoratori/lavoratrici che hanno cessato il rapporto di lavoro negli anni 2021 e 2022. Come organizzazioni sindacali abbiamo rispettato il dispositivo legislativo in merito alla proclamazione dello stato di agitazione: trascorsi cinque giorni lavorativi in mancanza di una convocazione da parte della Cooperativa si procederà alla proclamazione delle iniziative di mobilitazione con modalità che saranno comunicate successivamente", concludono i sindacati.