Oggi la Chiesa celebra la solennità del Corpo e del Sangue del Signore, un tempo detta del “Corpus Domini”. Per il secondo anno consecutivo non si tengono però, a causa della pandemia, le processioni eucaristiche, in alcuni casi, come a Brugnato, accompagnate dalle caratteristiche “infiorate”. Né si tiene quindi, alla Spezia, la consueta processione cittadina. Alle 18 il vescovo Luigi Ernesto Palletti celebra invece la Messa solenne nella cattedrale di Cristo Re e, al termine, benedirà i fedeli con il Santissimo Sacramento.
Nella diocesi della Spezia - Sarzana - Brugnato, ed in particolare nella città vescovile di Sarzana, la solennità odierna del Corpo e del Sangue del Signore ha per così dire un anticipo celebrativo la domenica e il lunedì precedenti. In quei giorni infatti si venera in modo solenne la reliquia del Preziosissimo Sangue di Gesù, che la tradizione vuole giunta miracolosamente a Luni nell’anno 782, e poi traslata a Sarzana, dove da allora è conservata nella basilica concattedrale di Santa Maria Assunta.
Neppure a Sarzana, domenica scorsa, ha potuto tenersi la processione con la reliquia per le vie cittadine. Il vescovo Palletti ha comunque presieduto i primi Vespri della solennità, impartendo poi la benedizione sul sagrato, e lunedì la Messa solenne con numerosi sacerdoti della diocesi. All’omelia della Messa del lunedì, il vescovo si è soffermato sul significato teologico e liturgico di questa devozione che, come detto, anticipa il richiamo odierno al “Corpo e Sangue del Signore”. “Il sangue dell’alleanza - ha detto il vescovo richiamando anzitutto l’Antico Testamento -: così viene definito il sangue che veniva portato al cospetto di Dio proprio per la purificazione del popolo. Ma qui, nella nostra celebrazione eucaristica, c’è ben di più - ha osservato -, qui c’è il sangue della nuova ed eterna alleanza: non più il simbolo di un passato, sia pure vero e autentico, però, come ci ricorda l’apostolo Paolo, incapace di cancellare il peccato, bensì la realtà del Cristo che invece è autentico redentore e che dunque effonde sulla Croce un sangue che lava e che purifica”.
“Ecco dunque - ha proseguito il vescovo - il sangue di Cristo, ecco l’offerta della Croce, ecco quella frase del Vangelo di Giovanni ‘Quando sarò innalzato, attirerò tutti a me’”. “L’innalzamento del Cristo - ha detto ancora il vescovo ripercorrendo idealmente le tappe del ciclo pasquale -, fisicamente sulla Croce al momento della Passione, gloriosamente in Cielo nel momento dell’Ascensione, è sempre legato dal dono dello Spirito che ritroviamo nel suo spirare sul Calvario e poi ritroveremo la sera di Pasqua quando, apparendo ai discepoli, aliterà su di loro e dirà: ‘Ricevete lo Spirito’. E che ancora ritroveremo cinquanta giorni dopo nel grande dono della Pentecoste”.